CIV, Luca Conforti: “È giusto valorizzare la Superbike nazionale”

CIV, Luca Conforti: “È giusto valorizzare la Superbike nazionale”© Bonora Agency

Il manager Broncos Racing appoggia il nuovo regolamento tecnico: "Nel Campionato Italiano Velocità corrono i piloti migliori e il livello è altissimo. Appoggio la scelta della centralina MoTec, Federmoto sta agendo in buona fede e io suggerirei ulteriori interventi"

28.12.2020 ( Aggiornata il 28.12.2020 12:30 )

La classe Superbike del Campionato Italiano Velocità vuole ancora crescere in qualità - sempre stata alta - e desidera rimpinguare la griglia di partenza, ultimamente condizionata da diversi problemi, tra i quali deve essere menzionato quello economico, causato da motivi di attualità.

Federmoto non ha mai usato piangersi addosso, anzi: lo staff diretto da Simone Folgori ha sempre proposto novità, prendendosi spesso rischi, che si sono rivelati vincenti. La prossima idea è la centralina elettronica MoTec, uguale per tutte le squadre, dall’anno prossimo.

Il Broncos Racing Team ha già confermato la propria partecipazione, portando dal National Agostino Santoro, vincitore 2020 e pronto alla Ducati Panigale V4 R. Il manager Luca Conforti è ottimista:Agostino è stato molto bravo - la sua soddisfazione - e merita la chance Superbike. Per Santoro si tratterà di un passaggio importante, perchè ritengo che la nostra sia la categoria regina dell’ELF CIV. Sempre foriera di squadre e team dall’alto livello assoluto. Fores e Puccetti hanno dimostrato con la wild card di Misano quanto sia notevole la competzione. È vero che Xavi avesse bisogno di allenamento, ma comunque si è accorto di aver trovato rivali degni di nota”.

CIV Superbike dal livello assoluto


Zanetti lo ha confermato, in patria è più difficile emergere di quanto non lo sia all'estero. Ovviamente, nella considerazione devono essere messi in conto vari fattori, però Luca è fondamentalmente d'accordo: È vero, appunto - sostiene la tesi - nel MotoAmerica, appena lui ha avuto una moto competitiva si è messo in luce con facilità. Qui da noi, Lorenzo deve farsi il mazzo per mettersi dietro i migliori della categoria. Sappiamo che Zanetti abbia esperienza e caratura mondiali, quindi, il risultato è semplice: il CIV Superbike è di alto livello e pure molto bello. Qui corrono i piloti migliori”.

 Ci sono differenze dal National Trophy?

Il National è un bel campionato, ma lo ritengo di secondo piano. So che sembrerebbe un paradosso quanto dichiarato, perché con Santoro e la Panigale V2 abbiamo vinto il National, ma l’obiettivo di Agostino, condiviso con me, era riprendere fiducia nei propri mezzi ed alzare il suo livello per arrivare pronti al CIV Superbike l’anno successivo, in un percorso evolutivo. Facciamo questo salto proprio perché sappiamo che sia nettamente migliorativo, prestigioso. Io spero che ci siano tanti avversari in griglia. Io mi adeguo ai cambiamenti richiesti, purché la serie cresca”.

Un adeguamento sarà nella gestione elettronica.

Io sono molto disponibile al lavoro con la nuova centralina elettronica MoTec. È vero, deve essere affrontato un costo iniziale per il passaggio dalla Marelli ma, se questo cambiamento può favorire il livellamento prestazionale e, di conseguenza, la crescita della Superbike, ben venga”.

I controlli elettronici saranno però facoltativi.

Io avrei imposto la MoTec senza i vari controlli elettronici. Se guardiamo il BSB, non vediamo chissà quali highside o infortuni di sorta. Ci si adegua, ci si parametra. Penso che senza controlli non diminuiscano le condizioni di sicurezza, bensì i costi. Quelli sì. Limitando le possibilità di intervento nella centralina, sarebbe stato più semplice il lavoro e avrebbe consentito di lavorare su altri aspetti della moto”.

In effetti, Folgori aveva proposto la MoTec senza controlli.

Il problema non è stato messo in piedi da Folgori. Anzi, Simone ci ha visto giusto prendendo la MoTec e cercando di seguire l’esempio BSB in questo ambito. Il problema è sorto quando alcuni rappresentanti dei team hanno sollevato la questione legata alla sicurezza, dicendo che il traction control ed altre cose erano necessarie. Ma sviluppare autonomamente o chiedere supporto alla casa madre per avere a disposizione delle strategie realmente efficaci richiede sforzi importanti”.

Idee valide ma team poco collaborativi


Conforti è stato un bravo pilota e se la cava altrettanto bene da manager-capotecnico. Luca valuta con attenzione ogni cosa succeda, dalla pista al paddock:Sono favorevole nei confronti dell’impegno da parte di Federmoto - continua - perché è giusto provare a ravvivare la categoria. Penso che la Superbike sia la Classe Regina del CIV, quindi deve essere valorizzata per farla rimanere tale, dandole grande risalto. Il discorso della centralina unica è finalizzato ad attirare tanti partecipanti. Per un regolamento tecnico più paritetico possibile in termini prestazionali servirebbero altri interventi”.

Puoi fare esempi?

Prendiamo Ducati, che è sempre stata una moto dotata di un sistema di gestione elettronica avanzato e ritenuta dall’opinione comune un modello superiore alle alle concorrenti. Và ricordato che ultimamente chi corre per i colori della Casa bolognese deve usare una configurazione motore stock, mentre chi si affida agli altri Marchi può preparare i motori ed Aprilia può partecipare con la 1100. Trovo corretto il discorso della monocentralina, condivido pienamente la limitazione di giri motore che, tuttavia, io farei ad personam”.

Spieghiamo bene questo concetto.

 “Ammettiamo e speriamo (sorride) che Santoro vinca doppia manche del primo round... bé, capisco che possa essere passivo di un taglio di giri motore. Però, la mia idea è che solo la V4 R di Agostino debba essere passibile del taglio e non, sempre per esempio, la moto di Schacht, magari giunto dodicesimo al traguardo. Ritengo che la limitazione abbia senso per chi effettivamente vada forte, non per tutti i rappresentanti di un determinato Marchio. Ci dovrebbe essere un regolamento che conceda a tutte le Case la medesima possibilità di elaborazione propulsori. E poi, come dicevo, la limitazione ad personam, non generica. Tutto qui, nulla di troppo complicato. Complicate sono altre cose”.

Quali?

Mi rendo conto che per la Federazione non sia facile accomodare tutto questo, ma so che sta lavorando sodo per riuscirci. Comprendo bene quanto sia complicato mettere d’accordo ogni testa ed esigenza. Non è facile per Federmoto prendere decisioni eque. In ogni riunione, l’approccio dei team non sempre era collaborativo. Spezzo una lancia a favore di Simone e della FMI: andare contro i protestanti era cosa dura ma, dalla parte mia, posso dire che ogni membro federale si sia rivelato disponibile ed attento alle mie parole. Più volte mi hanno chiesto cosa ne pensassi, la comunicazione era limpida e diretta. C’è grande buona fede da parte della FMI”.

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