CIV Moto3, la rivoluzione è vicina: cosa cambierà nel 2022

CIV Moto3, la rivoluzione è vicina: cosa cambierà nel 2022

Dal 2022 la Moto3, che vede la battaglia per il titolo tra Bartolini, Bertelle e Surra, passerà
alla motorizzazione 450. Pietro Bagnaia, manager del team VR46: "Prenderemo in considerazione l’idea, sembra un passo avanti anche a livello di budget. Sarà una Moto3 diversa rispetto a quella del Mondiale, ma chi farà il salto, saprà adattarsi"

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15.07.2021 12:59

Quando parte la classe Moto3, il rombo di tuono emanato dai monocilindrici da 250 centimetri cubi a quattro tempi fa tremare i vetri della sala stampa, in particolar modo quella dell’Enzo e Dino Ferrari di Imola, poiché situata al primo piano del palazzetto dai cui si scorgono pit lane e rettilineo principale. Belle e caratteristiche le voci di Honda e KTM, peccato si possano udire solamente nei weekend ufficiali di gare. È proprio questo il punto: la griglia del Campionato Italiano Velocità relativa a questa categoria vede soltanto due Marchi impegnati, perché Mahindra e TM sono usciti da tempo, per tempi – gioco di parole necessario – che stanno cambiando rapidamente. Le iper performanti KTM RC250GP e Honda NR 250RW costano parecchio denaro, da mettere in conto nel primo acquisto iniziale e nella successiva gestione. Poterle usare come si preferirebbe, girando il più possibile, è un problema nei confini nazionali.

I circuiti adottano norme anti-inquinamento acustico sempre più severe ed è complicato trovare giornate di prove libere accessibili a modelli di questo tipo. La Moto3, che tanti campioni ha prodotto, deve perciò essere rivista.

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Bartolini leader dopo Imola


Il leader della classifica Elia Bartolini, il compagno di box VR46 nel CIV Alberto Surra e Matteo Bertelle, vincitore nella Red Bull Rookies Cup al Sachsenring, sono tra gli ultimi protagonisti ad aver messo in luce il progetto originale, che si è rivelato impegnativo anche nel terzo round stagionale disputato al Santerno.

L’ordine di arrivo ha visto in Gara 1 la vittoria di Surra, agevolato dal tamponamento di Bartolini su Bertelle, alla staccata della Variante Bassa: il numero 23 del Team VR46 Riders Academy ha buttato a terra il portacolori Minimoto, lasciando alla KTM gemella la prima affermazione 2021, meritata peraltro, perché Alberto è sempre stato veloce al Mugello e a Misano, senza però raccogliere quanto seminato. Dopo di lui, attenzione, proprio due 450 di derivazione Crossistica, portate sul podio da Alex Millan e Lorenzo Bartalesi, entrambi su “silenziose” BeOn a cinque rapporti e decisamente meno onerose in termini di portafoglio. La prima Honda ha concluso al decimo posto con Nicolas Mattia Fruscione, mentre Filippo Bianchi per il Team Gresini Junior non ha concluso nemmeno un passaggio, a causa di un incidente avvenuto nelle fasi iniziali. La squadra voluta dal grande compianto Fausto ha riparato i (salati) danni e il numero 7 ha potuto partecipare alla manche domenicale, mentre Cristian Lolli ha dovuto rinunciarvi: nella dinamica, ha rimediato un infortunio.

Peccato per lui, perché Gara 2 avrebbe potuto essere occasioni di riscatto, esattamente il copione ideale di Bertelle, primo al traguardo con la tuta riportante il tamponamento patito circa 24 ore prima, a precedere Surra e Millan. Bartolini, punito per la manovra di Gara 1, è scattato dall’ultima casella; la sua furibonda rimonta ha avuto un esito negativo, sancito dall’ammutolirsi della sua moto giallo-nera. Il weekend più negativo per lui finora sembra chiudere un ciclo: il migliore di questa classe ha racimolato soltanto nove punti, dopo essersi rimesso in piedi nella dinamica che lo ha visto colpevole ai danni di Bertelle.

Pietro Bagnaia: "La griglia deve crescere"


Nella graduatoria generale Bartolini è inseguito da Bertelle e Surra. Dalla sua, Elia può contare sull’esperienza delle eccellenti apparizioni iridate (due gare su quattro chiuse a punti nel 2021) che figurano quale crocevia di un sistema pronto a cambiare, nella conferma delle parole di Pietro Bagnaia, papà di Pecco e manager della squadra Bardahl VR46 Riders Academy: “Siamo molto contenti dei nostri piloti – l’entusiasmo di un genitore che ha nel figlio un ufficiale Ducati in MotoGP – e anche delle moto. Però, comprendiamo come si debba intervenire nel regolamento: le nostre KTM costano e sono modelli 2019, quindi non sono di ultimissimo grido. Sappiamo come nel Mondiale sia stato bandito lo sviluppo delle Moto3 e ci rendiamo conto che nei nostri confini è difficile, se non impossibile, continuare a spendere certe cifre. Ecco perché avremo una riunione in VR46: valuteremo come e se prendere in considerazione l’idea 450, ideale per parecchi aspetti, tra cui quello del budget. I giovanissimi hanno bisogno di stare in sella il più possibile e poi, io penso, che in un eventuale passaggio iridato si debbano comunque e sempre riadattare”.

Se lo dice colui che ha serie chance di vittoria al primo anno di conduzione, c’è da crederci, e complimenti per la sportività: Bagnaia senior è esperto, ne capisce e ha un punto di vista oggettivo: “La griglia deve crescere, vogliamo al via il maggior numero di ragazzini possibile”. Pecco ha in Pietro un papà calmo, riflessivo, analitico e competente. Un papà da campione del Mondo, per un alloro Moto2 conquistato nel 2018. I primi passi di carriera furono mossi dall’attuale numero 63 della Rossa nelle Minimoto e poi nella MiniGP, i veri campionati a offrire una vera opportunità agonistica ai bambini che, chissà, magari un giorno diverranno adulti e idoli di chi, a sua volta, salirà in sella per la prima volta.

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