Antonio Sorrentino, dal Trofeo Amatori al CIV: “Ora sogno la Spagna”

Antonio Sorrentino, dal Trofeo Amatori al CIV: “Ora sogno la Spagna”© GpAgency

Il pilota campano, classe 2003, è tra i talenti emergenti nella Supersport 600 dell'Italiano: ecco la nostra intervista al portacolori 77 Racing Team

07.08.2022 ( Aggiornata il 07.08.2022 20:38 )

La Supersport 600 rimane, anche quest’anno, una delle categorie più belle e avvincenti del panorama che compone il Campionato Italiano Velocità. Categoria che sta mettendo in luce alcuni talenti emergenti, tra cui annoveriamo il giovane Antonio Sorrentino.

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Il percorso di Antonio


Classe 2003, originario di Portici (NA), Antonio scende in pista con il 77 Racing Team, squadra “fatta in casa” e gestita dal papà di Antonio, Enzo: una realtà dalle dimensioni contenute ma che sta già dimostrando grandi cose, come il 14° posto assoluto, 5° nella categoria CIV, ottenuto dal pilota campano in Gara 1 a Vallelunga.

Un piazzamento che ha ripagato gli sforzi di Sorrentino, che aveva già mostrato buone cose nel Trofeo Italiano Amatori 2021 dopo un lungo periodo di stop dalle corse.

“Sì, ho iniziato a correre nel periodo 2009-2010 tra le minimoto, a livello regionale, prima di decidere di competere a livello nazionale. Decisi di fermarmi nel periodo 2012-2013, per motivi sia personali che economici, perché correre è molto dispendioso, ci ha raccontato Antonio nel paddock di Misano, in occasione della quarta tappa del CIV.

A quella decisione è seguito un lungo stop, ma il richiamo della pista è stato troppo forte.

“Sì, partecipai al Trofeo del Centauro, a Vallelunga, con un Kawasaki Ninja del 2008 comprata da mio padre a fine 2019. Fu l’inizio di un nuovo percorso: ricominciai a correre, ripartendo dal Trofeo Amatori, prima nella 600 Base, per poi spostarmi nella Pro perché avevo superato i tempi di sbarramento. Mi sono fatto valere, direi, e adesso eccomi al CIV”.

Non sei l’unico talento proveniente dall’Amatori presente nella Supersport 600.

“Sì, c’è anche Roberto Ferrara (nella foto in basso, ndr), a esempio. Io e Roberto stiamo crescendo insieme, il nostro percorso è simile, ci aiutiamo anche confrontandoci in pista”.

Il CIV e uno sguardo al futuro


A proposito di CIV: raccontaci il tuo primo impatto con il nuovo ambiente.

“Bello ed emozionante, perché mi ritrovo in un ambiente che prima vedevo solo da casa, mentre ora posso viverlo in prima persona”.

Corri con un team tutto tuo.

“Sì, il team nasce dalla volontà di mio padre che decide di fondarlo per farmi correre. Devo tanto sia lui che a Carmine D’Ambrosio, il mio capomeccanico. In questo team siamo in famiglia: l’atmosfera è bellissima, anche se ci mancano alcune cose, dall’esperienza ai tecnici. Ma ci stiamo facendo valere, anche con pochi mezzi, realizzando risultati che altri ottengono con realtà più strutturate”.

A Vallelunga, come detto, hai ottenuto il tuo miglior risultati sin qui.

“Sono andato molto bene, ho dato tutto me stesso. Partivo dalle retrovie, avevo un grande feeling con le condizioni scivolose offerte dalla pista e sono riuscito a scalare la classifica fino al 5° posto di categoria. Un risultato importante da ottenere, è stata quasi come una vittoria".

Ma non ti accontenti e punti a replicare il risultato nei prossimi round.

“C’è ancora molto lavoro da fare, devo lavorare su me stesso e sulla moto. Devo lavorare sulla telemetria, non ho compagni di team e quindi sceso in pista senza riferimenti”.

A chi ti ispiri?

“A Roberto Mercandelli, ha uno stile simile al mio”.

Nel 2023 rimarrai nel contesto CIV?

“Non so, sto ancora pensando a cosa fare l’anno prossimo. Potrei partire e andare in Spagna, magari nell’ESBK o in categorie simili. A prescindere da questo, spero che la 600 CIV con classifica separata dalla Next Generation resti anche nel 2022, perché ha costi meno eccessivi e, avere una classifica a parte, offre uno stimolo maggiore ai piloti”.

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