Endurance: il team Suzuki vince il Bol d’Or

Endurance: il team Suzuki vince il Bol d’Or

Secondo posto per i polacchi del Wójcik Racing Team su Yamaha. La compagine di BMW ufficiale eredita il terzo posto dopo la squalifica del team ERC Endurance. Ritiro per Canepa, il team di Gamarino e Manfredi penalizzato da una caduta

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23.09.2019 ( Aggiornata il 23.09.2019 13:33 )

Il mondiale Endurance ha ufficialmente preso il via con il Bol d’Or sul circuito di Le Castellet. Una gara anomala, perché sospesa dalle 18.00 del sabato fino alle 6.00 della domenica per la pioggia battente, e ripartita dietro safety car mantenendo l’ordine degli equipaggi al momento dell’interruzione con bandiera rossa, episodio già avvenuto in passato ma solo due volte,  nel 1988 e nel 1996. Nonostante le condizioni meteorologiche avverse, comunque, ben 62.000 spettatori si sono presentati al Paul Ricard per guardare l'edizione 2019 del Bol d'Or.

IL PODIO - Il Suzuki Endurance Racing Team ha assaporato ancora una volta la vittoria al Bol d’Or, tagliando il traguardo con un giro di vantaggio sulla squadra polacca Wójcik Racing Team in sella alla Yamaha. Terza posizione sotto la bandiera a scacchi per la BMW Team ERC Endurance, ma il podio è cambiato qualche ora dopo, con la squalifica della compagine tedesca, ritenuta colpevole di aver montato un serbatoio non corrispondente ai regolamenti per quanto riguarda la capacità. Il terzo posto è passato così al team ufficiale di BMW, al debutto nel mondiale Endurance – e al Bol d’Or con il campione in carica dell’IDM Ilya Mikhalchik in equipaggio con Julian Puffe e Kenny Foray.

Il team Moto Ain ha vinto la Superstock alla fine di una gara ricca di azione.

BANDO ALLA SUPERSTIZIONE - Il Suzuki Endurance Racing Team ha vinto il Bol d’Or per la 17esima volta con i piloti Vincent Philippe (alla sua 9a vittoria di Bol d’Or), Etienne Masson e Gregg Black. La Suzuki sostenuta dalla Casa è tornata ad assaporare la vittoria dopo un lungo digiuno: l’ultima era stata al Bol d'Or nel 2016 con Vincent Philippe, Anthony Delhalle ed Etienne Masson. Il Suzuki Endurance Racing Team ha iniziato il FIM EWC 2019-2020 in grande stile, balzando in cima alla classifica con 49 punti.
Damien Saulnier, il nuovo team manager della SERT, è stato insignito del Anthony Dehalle EWC Spirit Trophy come tributo al suo stile combattivo, sia in questa gara che dal suo arrivo al timone del Suzuki Endurance Racing Team la scorsa estate.

LA GARA - Il team Suzuki Endurance Racing ha vinto davanti a uno sfidante inaspettato: il Wójcik Racing Team. La squadra polacca su Yamaha ha guidato la gara durante le prime fasi sotto la pioggia con i piloti Gino Rea, Christoffer Bergman e Axel Maurin, e successivamente è stato bravo a contenere alle sue spalle una nutrita compagine di avversari.

Un duello tra BMW si è disputato nelle fasi finali della gara: il Team ERC Endurance – con Mathieu Gines, Julien da Costa e Louis Rossi – ha sfidato il BMW Motorrad World Endurance Team con Ilya Mikhalchik, Julian Puffe e Kenny Foray. Alla fine, il Team ERC Endurance tagliato il traguardo con un vantaggio di 4 secondi sulla squadra BMW ufficiale, ma è stata poi squalificata.

Altro duello, alle loro spalle, fra due Yamaha negli ultimi giri. Partendo dalla 23esima posizione, il team Omega Maco con Pawel Szkopek, Bjorn Estment e Karel Hanika ha tagliato il traguardo in quinta posizione davanti a VRD Igol Pierret Experiences, con Florian Alt, Florian Marino e Ricardo Brink.

GLI ITALIANI - Tre ore dopo la ripresa della gara sulla pista che andava rapidamente ad asciugarsi, il cedimento del motore della TSR Honda France ha completamente sconvolto le posizioni in testa. Loris Baz in sella alla YART Yamaha e la Webike SRC Kawasaki del francese Erwan Nigon, entrambi alle costole della Honda, sono finiti su una chiazza d’olio e l’incidente ha costretto i due team uficiali ritirarsi, poiché le loro moto avevano preso fuoco. Gara finita così anche per Niccolò Canepa e Marvin Fritz, in equipaggio con Baz, e per David Checa e Jeremy Guarnoni, compagni di squadra di Nigon.
L'uscita ha aperto la strada al Suzuki Endurance Racing Team, che ha preso il comando ed è riuscito a creare e mantenere un divario con i rivali.

Diciottesima posizione per il team No Limits, con Luca Scassa in equipaggio con Eddy Dupuy e Christopher Kemmer.
Ritiro, invece, per il team Aviobike, con Giovanni Baggi, Andrea Boscoscuro e Niccolò Rosso.

SUPERSTOCK – Il team Moto Ain ha disputato una gara quasi impeccabile. La loro Yamaha si è piazzata settima, aggiudicandosi la vittoria nella classe Superstock, e i 40 punti assegnati per la vittoria in questa classe, nonché i 10 punti assegnati in ciascuna delle due fasi intermedie della gara, più 4 punti per essersi qualificata al secondo posto fra le Superstock in griglia di partenza. I loro unici rivali sono stati gli alfieri del Team 33 Coyote Louit Moto: la squadra con gli italiani Christian Gamarino e Kevin Manfredi, in equipaggio con Enzo Boulom è partita dalla pole ma ha finito in 25esima posizione assoluta dopo una caduta in condizioni difficii.

Il team BMRT 3D Maxxess Nevers su Kawasaki è arrivato decimo assoluto e secondo nella classe Superstock con i piloti Anthony Loiseau, Jonathan Hardt e Julien Pilot. La Suzuki Motors Events, con James Westmoreland, Johan Nigon e Florent Tourné ha conquistato il terzo posto in Superstock.

La prossima gara in calendario del mondiale Endurance 2019-2020 sarà la Otto Ore di Sepang, in Malesia, sabato 14 dicembre nell'ambito di un evento automobilistico.

 

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