EWC, 24h di Le Mans: l’Endurance vista da me, tra pit e grid walk e la notte nei campeggi

EWC, 24h di Le Mans: l’Endurance vista da me, tra pit e grid walk e la notte nei campeggi© GPAgency

Il dietro le quinte della prima gara della stagione 2023 del Mondiale Endurance vinta da FCC TSR Honda

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20.04.2023 ( Aggiornata il 20.04.2023 17:44 )

Jeremy Guarnoni nell’intervista che ci ha rilasciato diceva: “L’Endurance è una esperienza che tutti i piloti dovrebbero fare” e aggiungo io non solo i piloti ma anche tutti gli appassionati di motociclismo dovrebbero viverla e viverne lo spirito, diverso per passione da quello degli altri mondiali velocità come MotoGP e World Superbike.

Grazie a Discovery Sports Events che mi ha invitato a Le Mans per la 24h, ho avuto modo di toccare con mano la passione dei francesi (77200 spettatori nel weekend) per questa specialità che nel corso degli anni ha saputo evolversi, dapprima (1980-2000) campionato piloti e dal 2001 ad oggi mondiale riservato alle squadre.

Essere sul posto a seguire live l’evento fa tutta la differenza del mondo rispetto a seguire da casa prove e gara, avendo la possibilità di parlare con tanta gente, raccogliere molte informazioni, creare contenuti e interviste che da casa non pensi mai di poter fare (il Direttore dell’EWC Jean-Baptiste Ley, Gino Rea e Gilles Stafler). 

Una cosa che mi ha sorpreso e che non ho trovato in altri circuiti è la possibilità di accedere direttamente ai box delle squadre dalla palazzina che ospita anche il media center del circuito. 

Ecco alcuni spunti dal weekend francese

Il format

A differenza di MotoGP e Sbk che concentrano tutto nel fine settimana, l’Endurance diluisce gli impegni a partire dal martedì con le due giornate di prove private in vista delle prove libere collettive di giovedì. Pensandoci, il format dell’Endurance è geniale. Il giovedì si articola con le prove libere, la prima sessione di qualifica divisa per colore dei piloti (rosso, giallo, blu, verde), la sera del giovedì la night practice, ovvero le prove libere in notturna utili ai rookie per prendere confidenza con l’illuminazione del tracciato in vista dei turni di guida della notte. Il venerdì è il turno della seconda qualifica, quella che effettivamente dà la griglia di partenza (avendo piovuto venerdì, i tempi sono quelli del giovedì pomeriggio), sabato mattina il warm up, poi la gara dal pomeriggio di sabato al pomeriggio di domenica e a seguire la cerimonia del podio con l’invasione di pista.

Pit walk e grid walk 

Ho parlato prima di passione dei francesi non a caso. Il venerdì pomeriggio ho potuto viverla in prima persona. Con le spalle rivolte verso i box, le transenne erano verso il muretto dei box e al di là delle stesse potevo vedere quanta gente era in fila davanti ad ogni team per farsi fare un autografo, un selfie o semplicemente scambiare quattro chiacchiere con un pilota, non solo quello più famoso ma anche quello un po’ meno. 

Stesso discorso della pit walk per la grid walk di sabato pomeriggio. Se la griglia di partenza di MotoGP e Sbk non è così affollata, quella della 24h di Le Mans lo è eccome. Difficile districarsi tra fotografi, marshall, addetti ai team e media service dell’EWC per riuscire a fare qualche contenuto per i social prima della partenza della gara.

Partenza

La partenza è il vero momento clou della gara stessa. Più della stessa, però, è stato emozionante il Parade Lap compiuto da Gino Rea una manciata di minuti prima che lo starter sventoli la bandiera. Di fatto la procedura è più o meno simile agli altri campionati: sighting lap, moto in griglia e attesa prima dello start, giro di ricognizione e poi via…a differenza di MotoGP e SBK, è leggermente diversa: moto verso il muretto box tenute da un meccanico, piloti schierati dalla parte opposta della pista verso la tribuna principale e quando lo starter sventola la bandiera ecco lo scatto da centometrista per prendere la moto e partire. Ecco, vedere una partenza così dalla sala stampa del tracciato fa tutto un altro effetto rispetto a vederla dalla televisione.

La notte

Avete presente quando si dice “Al Mugello non si dorme”? Dimenticatevelo, perché a Le Mans è pure peggio. I camping intorno al tracciato della Sarthe sono pienissimi di gente, poco importa che abbia piovuto il giorno prima o la mattina stessa, la notte è una festa che va avanti per ore ed ore con moto perennemente accese che fanno un rumore assordante, musica a tutto volume e concerti praticamente ogni sera. Più che un evento di motociclismo sembra un festival musicale all'interno dello stesso. Uscendo dal circuito sabato notte dopo l’ultimo aggiornamento della gara e percorrendo in macchina il tragitto dal tracciato verso Le Mans città, ho potuto vedere quanto fossero pieni i campeggi sia adiacenti alla pista che dalla parte del Museo dell’Aco e soprattutto il casino dei tifosi, francesi e non solo, gemellati per questo incredibile evento motociclistico, il primo della stagione dell’Endurance ed il primo sulla pista della Sarthe (che ospiterà a giugno un altro evento di portata “leggermente” importante, la 24h del WEC sul tracciato lungo)

Tirando le somme è stato un weekend davvero sorprendente, con tutte le condizioni meteorologiche possibili (solo venerdì misto pioggia, sole e pioggia con sole) e posso confermare che l’Endurance è davvero un mondo a parte rispetto a MotoGP e SBK.

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