Trofei Motoestate: in pista con amicizia

Trofei Motoestate: in pista con amicizia

Dal 1986, il piccolo circus aggrega appassionati di tutte le età. Merito dei costi contenuti e dei weekend di gara concentrati in due giorni e un’area geografica circoscritta

Patrizio Cacciari

16.01.2020 12:34

Una media di 190 piloti a gara con il record di 210 partecipazioni nell’appuntamento andato in scena sulla pista di Franciacorta, lo scorso 21 luglio. Sono soltanto alcuni dei numeri che testimoniano quanto la formula dei Trofei Motoestate sia in grado di avvicinare appassionati di tutte le età al mondo delle moto e delle corse.

L’evento è organizzato dal 1986, ma è nel 1993 che il Moto Club Ducale, con il presidente Franco Delmonte, ha raccolto il testimone dal Moto Club Valpolcevera, che lo fondò. Negli anni le categorie sono man mano aumentate, poi quando è arrivata la crisi economica, per salvare la continuità è stato decisivo l’impegno della Sprinthouse, che dalla fine del 2012 ha affiancato come Promoter il Moto Club Ducale. Un percorso lungo, quello del Motoestate, tra i cui vincitori figurano nomi noti anche nel paddock iridato. Come Massimo Meregalli, l’attuale Team Director di Yamaha MotoGP, oppure Gianluigi Scalvini, due vittorie in 125 nel 1999, e Fabrizio Lai, cinque podi in 125. 

La formula

La formula vincente è stata semplice: le nuove categorie hanno favorito la presenza in pista di piloti e amatori con qualsiasi moto, così come la scelta di piste nell’area geografica del nord (Autodromo di Franciacorta, Autodromo R. Paletti di Varano, Circuito Tazio Nuvolari) abbinata a soltanto due giornate di gara, il sabato e la domenica. 

Tra le categorie che fanno parte dei Trofei Motoestate c’è per esempio la 125 SP, riservata a tutte le 125 costruite dal 1988 a quelle ancora in commercio. Vedere in pista contemporaneamente le gloriose Cagiva Mito, Aprilia RS, Honda Nsr, Gilera Sp01, Yamaha TZR fino a quelle di ultima generazione è un bel colpo d’occhio che fa bene al cuore. 

Interessante anche la Supermono, forse unica nel suo genere, dove vengono utilizzati i motori monocilindrici, economici e facilmente reperibili sul mercato dell’usato. Assemblare una vera moto da competizione non è mai stato così facile come in questo caso.

Filippo Delmonte, con la collaborazione di Bruno Sandrini, sta portando avanti il lavoro iniziato da papà Franco: "Abbiamo lavorato tanto sulle nuove categorie e sulla comunicazione  - ci racconta -. A differenza di altri trofei, si corre in tempi più brevi. Si arriva il venerdì e si gira nel weekend, il tutto nell’ottica della riduzione dei costi per chi vuole avvicinarsi alla pista. Con la nostra formula siamo riusciti a calmierarli. Cerchiamo di andare incontro alle esigenze dei piloti con i regolamenti, di essere il trait d’union tra le moto da 12 pollici e quelle da 17. Lo spirito è quello dell’approccio graduale, proprio come avveniva negli anni Novanta". 

Ma non è soltanto questo a rendere attraenti i Trofei Motoestate: lo staff è professionale e composto in tutte le gare da un’equipe di tre medici, una direzione gara di quattro persone, una segreteria, addetti al cronometraggio e al paddock. "Il nostro paddock è molto colorato - dice ancora Filippo Delmonte - composto da persone che vivono insieme la propria passione e si aiutano a vicenda. Il motociclismo e la gara sono ancora intesi come momento di amicizia. Noi, come organizzatori, ogni anno prepariamo una festa dove si cucina tutti insieme, ma molto spesso sono i piloti più anziani che vanno a cena tra loro la sera prima della gara".

Non ci sono soltanto piloti giovani o alle prime armi, nei Trofei Motoestate. Resiste anche uno zoccolo duro di appassionati: Bartolini e Boccelli, per esempio, sono due piloti ultra cinquantenni che in pista danno ancora filo da torcere a tutti nella 1000 STK. Perché va bene il clima di amicizia, ma quando si monta in sella e le visiere si abbassano, l’agonismo e la competizione tornano protagonisti

Ragazzini alle prime esperienze, “vecchi manici” esperti, ma non soltanto. Nei Trofei Motoestate c’è ampio spazio anche per le ragazze: Josephine Bruno e Arianna Barale nella MiniGP, Francesca Cagna nella 300 Challenge GoEleven, Marzia Poncini nella 600 STK, sono soltanto alcuni dei nomi presenti nella griglia di partenza. I Trofei Motoestate possono diventare anche opportunità professionali, come è stato quest’anno per Stefano Raineri, protagonista sul tracciato di Magny-Cours come wild card nella Supersport 300 iridata, grazie alla vittoria nel Challenge Go Eleven Kawasaki 400. A causa della pioggia, condizione che non predilige, Stefano non è riuscito a qualificarsi per la gara, ma ha vissuto ugualmente un’esperienza straordinaria. 

Per il 2020 la formula dei Trofei Motoestate resterà invariata, con le categorie attuali: RTK Race Attack 600 e 1000, 600 Open e 600 Stock, 100 Open e 1000 Stock, Supersport 300, 125 SP, Supermono, MiniGP Series e Moto4. I palcoscenici saranno i circuiti Varano, Cervesina e Adria. Le iscrizioni sono già aperte: motociclisti del futuro, fatevi avanti.

I vincitori del 2019

Ecco i nomi dei campioni della stagione 2019 dei Trofei Motoestate.

Per la 125 Open, William Pisano; per la 125 SP, Enrico Repetti; per la 250, Luca Della Bianca; per la Supermono fino a 450 cm³, Fabio Ferri; per la Supermono Open, Filippo Farioli; per la 300 Challenge Kawasaki Go Eleven, Stefano Raineri; per la 300 Supersport, Niko Lusso; per la 600 Open, Daniele Corradi; per la 600 STK, Michele Filippi; per la 1000 Open, Valter Bartolini; per la 1000 STK, Ivano Magnano; per la Moto4, Marco Como; per la MiniGP 10 pollici, Daniele Galloni; per la MiniGP 12 pollici, Mattia Bosello; per la Race Attack 600, Andrea Campaci; per la Race Attack 1000, Alberto Fontana.

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