Twins, una passione che non muore mai

Twins, una passione che non muore mai

La Battaglia dei Bicilindrici ha debuttato con una tappa degna dei tempi d’oro, per numero di partecipanti e varietà dei modelli in pista: successi per Zerbo, Bian, Dall’Aglio, De Marco e Scagnetti

Raffaele Lanza

08.06.2021 ( Aggiornata il 08.06.2021 19:26 )

Tornare, sempre e comunque. Cambiando pelle, evolvendosi, vivendoci momenti di gloria e quelli di difficoltà, sempre fedeli a quell’architettura motoristica e al concetto di prototipo perché i preparatori possano giocare e inventare. Quanti se ne sono avventurati nella Battaglia dei Bicilindrici, e quanti tutt’ora elaborano. Una sorta di magia che si ripete ogni anno in toni più o meno alti, come in occasione della prima tappa 2021 del 24 e 25 aprile a Varano dove, nonostante pandemia e problematiche varie, pareva quasi di essere ai tempi d’oro contanti mezzi diversi, la MGS01, la Vyrus, la NCR, le Buell Free Spirits, la Bimota, la BMW, la Ghezzi & Brian. Senza contare le varie special preparate da Bursi, Lenci, Valentini, Moretti, Rosmoto, tanto per citarne alcuni. Il tutto in un’atmosfera molto rilassata e conviviale come è tradizione da queste parti.

Asserragliati sulla collinetta del paddock, il sabato sera è stato un’ottima occasione per consegnare i premi della stagione 2020, evento saltato più volte causa Covid-19, e per il solito “aperitivo rinforzato” che vede protagonista il Moto Club promoter, I Saponettari, e il sardo Massimiliano Porta che riempie le tavole di prodotti di casa. Tutti distanti come da normativa ma tutti a commentare e a prendersi in giro in attesa della battaglia del giorno dopo. Il pensiero andava pure a Stefano Scanavino, assente per un lutto decisamente importante, e a Diego Dessi su GC e Alessandro Lo Previte, fuori entrambi per una caduta nelle libere della settimana precedente.

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Le classi


Passata la nottata, le quattro classi BdB hanno preso il via suddivise in due partenze. Mezzi leggeri e con costi gestionali limitati nella Leggera, più in linea con le norme anni 2000 la Leggenda, aperte a motori più potenti e più vicino ai giorni nostri la Veloce e la Potente. Classifica speciale a parte quindi per la BotTisBack, tributo ai motori a carburatori ad aria che caratterizzarono i due cilindri fino agli anni ’90, dove svettava la Ducati Pantah 500 di Franco Martini.

Subito in evidenza la Leggera, in gara con i Supermono del Trofeo Motoestate, oltre alla Ducati di Martini brillavano le Paton SR1. I due missili verdi, presenti in più occasioni al TT dell’Isola di Man anche con i due piloti in pista a Varano, lo spezzino Andrea Majola e il francese Pierre-Yves Bian, dettavano legge con la doppietta di classe che sfuggiva al team soltanto per una noia tecnica a Majola mentre Bian chiudeva lottando fino all’ultimo con le Supermono di Scagnetti e Morri. Ancora base Kawasaki per l’interessante V Rok1 di Enrico Rocchi, diverse le evoluzioni su base Suzuki del RosmotoRacingTeam: agile e veloce non soltanto di nome la Sottopeso di William Venesio, secondo sul traguardo, cosi come le SR644 di Giuseppe Castelvetere e Dario Rossi. Su base Ducati quindi la Moretti 803 di Max Barilati, terzo nel finale dopo un duello accesissimo con la spettacolare Pierobon F042 di Rossano Gualandi mentre Giangiorgio Plenario, all’esordio sulla BRT, si divertiva non poco.

Ben tre classi nell’altra partenza, Leggenda, Veloce e Potente, la situazione si faceva ancor più emozionante per l’arrivo della RS660: praticamente un battesimo in pista con tanto di vittoria nella Leggenda! Preparata dal Gabro Racing Team in pochi mesi e senza che ci fosse nulla di racing pronto, Sebastiano Zerbo, festeggiato il compleanno il 24, scattava andando a inseguire la splendida Moretti ST3 di Piero Roma, fuori dal podio per una scivolata nel finale, e battagliando con l’alfiere del ByteTheraphy Andrea Mardegan su BTT2V, secondo nel finale davanti alla Millona di Alessandro Nostini. Conosciuta ma non per questo meno bella la SR744 di Ezio Rosboch, alle sue spalle transitavano il sempre più consistente Massimiliano Porta su BRT810 e la MGBRT1200 di Francesco Greco. Per il romano, il numero 100, come gli anni della Guzzi, e una carena i cui colori si richiamavano alla mitica otto cilindri.

Tra Veloce e Potente, spazio ai giovani con Samuele De Marco, mattatore della Veloce sulla Ducati gestita dal papà Giuseppe, e l’esordiente Fabio Fabris su Aprilia Lavillata Racing. I due si permettevano il lusso di mettere dietro due esperti come i romani Francesco Vernarelli e Luca Bassetto. Giovani speranze anche nella Potente con Nicholas Rovelli su Ducati Bursi Evolution che regolava Leonardo Piergiovanni, approdato da poco nella BdB e quindi in fase di apprendistato. La bagarre in testa invece, sia assoluta che di categoria, vedeva coinvolti Marco Dall’Aglio (Moretti 1198) e Pino Vocaturi (Ducati GMS), che lottavano sin dalle prove con “Dalo” che si portava in testa per tutta la gara. Nella bagarre dei doppiaggi, Vocaturi non riusciva a tentare l’ultimo attacco prima della bandiera a scacchi. Prossimo appuntamento a fine maggio sul rinnovato circuito di Cremona.

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