Red Bull Rookies Cup: Italia all'attacco

Red Bull Rookies Cup: Italia all'attacco© Milagro

Con il trionfo di Bertelle al Sachsenring, in una gara che ha visto anche Lunetta e Farioli chiudere in top 10, i nostri piloti sono tornati a brillare nel monomarca KTM che apre le porte del Mondiale. Il padovano è in corsa per succedere ad Acosta nell’albo d’oro

15.07.2021 ( Aggiornata il 15.07.2021 11:44 )

Matteo Bertelle sul gradino più alto del podio, Luca Lunetta e Filippo Farioli nella Top 10. Gara 2 del Sachsenring potrebbe aver rappresentato uno spartiacque per l’Italia nella Red Bull Rookies Cup, perché dopo anni senza grandi squilli, i nostri talenti in erba sono tornati a fare la voce grossa nel monomarca organizzato dalla Dorna assieme al colosso austriaco delle bibite energetiche e ai connazionali della KTM. Sfatando così un falso mito, secondo il quale la Rookies Cup non doveva essere troppo amica del nostro movimento: in passato, da qui sono emersi due piloti della MotoGP di oggi – un campione del Mondo come Enea Bastianini – e domani, Fabio Di Giannantonio. Una lista che si arricchirà grazie anche al lavoro della FMI.

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Fucina di talenti


Il successo del veneto Bertelle in Germania ha mandato in archivio la prima parte della quindicesima stagione del Trofeo, che ha disputato quattro round e tre li deve ancora correre, per un totale di 14 manche, due per ogni weekend in programma. Ventisette piloti in griglia, tutti equipaggiati con KTM RC 250 R quattro tempi. Ma non è soltanto la moto a essere uguale per tutti: è tale anche il sogno dei giovani talenti, consapevoli che da qui sono passati anche Joan Mir e Johann Zarco, Miguel Oliveira e Brad Binder, Jorge Martin e Toprak Razgatlioglu, Raul Fernandez e quel Pedro Acosta che oggi sta dominando la Moto3 iridata proprio come ha fatto l’anno scorso nella Rookies. Il suo successore può essere il colombiano (nato però a Madrid) David Alonso, tre manche vinte su otto, e un punto in comune con Oliveira: la famiglia è di dentisti. Il suo rivale è David Muñoz, ma lo stesso Bertelle è entrato nella Top 5. Il diciassettenne padovano è uno dei due azzurri “esperti” assieme al romano Lunetta, 15 anni, mentre i nuovi arrivati sono Farioli – nato nel 2005 in una famiglia da corsa, anche se i titoli mondiali dello zio Fabio e quelli italiani di nonno Arnaldo sono arrivati nell’Enduro – e il più giovane, Demis Mihaila, classe 2008. Sono stati loro i selezionati per un Trofeo che rappresenta una porta d’ingresso per il Mondiale, e per questo ogni gara è una corsa all’ultima staccata, dove non mancano colpi di scena e gruppi numerosi. Contano soltanto il talento e l’ardire nel tenere la manopola del gas spalancata al massimo. Bertelle corre contemporaneamente anche nel CIV. Per lui la stagione 2021 della Rookies è iniziata con uno “zero” e un quinto posto in Portogallo, un 11° e un quarto a Jerez e un quinto e sesto al Mugello.

Poi però è arrivato il Sachsenring: la prima gara si è chiusa con uno “zero”, la seconda con una bellissima vittoria: “Nel 2019 – dice Matteo – avevo fatto qui la gara peggiore, e non era certo questo il circuito in cui mi aspettavo una vittoria. Quest’anno mi trovo molto bene con la moto, sono più preparato fisicamente e mentalmente e riesco a esprimermi meglio. In Germania, grazie anche a una buona scia che ho sfruttato al meglio, ho fatto segnare la pole. La prima pole, e infatti in Gara 1 ho pagato questa tensione, ma nella seconda sono riuscito a rimanere fuori dalla carambola avvenuta alla prima curva dell’ultimo giro e che ha coinvolto i miei rivali”.

Prossima tappa: Austria


Il tracciato tedesco ha portato bene anche agli altri italiani in griglia: prima di chiudere sesto in Gara 2, Lunetta era stato ottavo in Gara 1, dove era stato preceduto da Farioli, e lo stesso Mihaila aveva conquistato due punti. "Posso ritenermi abbastanza soddisfatto da questa prima parte di stagione – dice l’esordiente Farioli, reduce da tre Top 10 consecutive – in Germania le qualifiche sono andate male, ma in gara sono riuscito a compiere una bella rimonta finendo a punti". Tra i più esperti c’è il romano Lunetta, decimo, ottavo e sesto nelle ultime tre manche: “Sto crescendo e facendo progressi – commenta – la pista del Sachsenring per me era nuova e molto difficile. Venivo poi da un piccolo infortunio rimediato nel CEV e questo mi ha procurato qualche grattacapo in più”.

Ad attendere i piloti ora c’è la doppia tappa in Austria. Con due gare a weekend, quella del Red Bull Ring sarà una “quadrupla”: “Il circuito è particolare – conclude Bertelle – ci sono molti rettilinei e sarà importante restare nel gruppo dei più veloci”. Per tutti, però, vale lo stesso mantra, dato che si parla di piloti giovanissimi: migliorare, commettere pochi errori e, come sottolinea Lunetta "Serve un pizzico di aggressività in più nei primi giri". Il campionato si concluderà ad Aragón, quindi con 120 punti in palio la corsa al titolo sarà con Alonso, David Muñoz, Dani Holgado (dominatore del CEV) e il brasiliano Diogo Moreira. Ma visto che nelle piccole categorie tutto è imprevedibile, per Bertelle, quinto, è presto per rinunciare ai sogni di gloria. E che sogni, dato che il trionfatore entrerà di diritto nel Motomondiale…

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