L'eroico Fulvio Rizzi, Campione a quasi 70 anni: "Non è mai troppo tardi"

L'eroico Fulvio Rizzi, Campione a quasi 70 anni: "Non è mai troppo tardi"

La storia dell'amatore bergamasco, che a 68 anni ha vinto la classe 1000 Avanzata del Trofeo Italiano Amatori

19.01.2023 ( Aggiornata il 19.01.2023 14:33 )

È nel trofeismo che si nasconde l’anima vera del motociclismo, quella che piace tanto ai lettori di lunga data della nostra rivista. Lo dimostra il Trofeo Italiano Amatori, storica manifestazione ideata da Daniele Alessandrini che offre continui spunti e storie da raccontare.

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Rizzi, un esempio di tenacia


Tra questi c’è sicuramente Fulvio Rizzi, vincitore della classe 1000 Avanzata nel 2022 all’invidiabile età di 68 anni. Una storia fatta di tenacia e forza di volontà, quella dell’amatore bergamasco, che alla soglia dei 70 anni non mostra il minino segno di cedimento. “Perché noi bergamaschi siamo così, non molliamo mai” ci ha raccontato Fulvio in una breve chiacchierata telefonica in cui abbiamo ripercorso la stagione appena conclusa.

In sella alla BMW ottimamente allestita dal Team 56 Corse, Rizzi ha concluso la stagione con 1180 punti, 10 in più del secondo classificato Marco Puglisi. Un bottino, quello di Rizzi, impreziosito da una doppia vittoria sul suo circuito preferito, il Mugello: “Vincere il campionato a quasi 70 anni, portando a casa la vittoria in alcune gare e realizzando tempi di assoluto riferimento (1:57 di passo al Mugello, ndr), è stata un’impresa non da poco. In fondo, la mia storia insegna che non è mai troppo tardi” ci ha raccontato Fulvio. 

Ho sempre avuto una grande passione per le moto. Iniziai a correre nel Trofeo Laverda negli anni Ottanta, ma il motociclismo è uno sport dispendioso e nella mia carriera ci sono stati alcuni stop – ha proseguito l’amatore bergamasco – ho ripreso a partecipare a diversi trofei dal 2008, dalla Battle Of the Twins all'Amatori fino al National Trophy, ma senza mai cogliere grandi risultati. Il bello della mia storia è che sto iniziando ad andare forte adesso”.

Decisivo, in questo senso, è stato il passaggio da Ducati a BMW: “Sono sempre stato ducatista, ma dopo l’introduzione del modello V4 sono passato alla Casa bavarese. Un cambio che ha portato i suoi frutti: mi sento più a mio agio e infatti sto riuscendo a tirare fuori il mio potenziale, anche grazie al grande lavoro di messa a punto della mia squadra”.

Rizzi: "Sono al top, non mi fermo mai" 


La vittoria ottenuta nel 2022 è frutto di tanta maturità e altrettanta costanza: “Avrei potuto vincere il titolo già nel 2021, ma diverse cadute di troppo mi sono costate la vittoria finale. Nel 2022 ho preferito cambiare approccio: come all’ultima gara dell’anno, a Misano, in cui ho preferito gestire e accontentarmi del secondo posto”.

Ma il successo non ha saziato Rizzi, pronto a un altro 2023 da protagonista: “Farò ancora il National Trophy, mentre nell’Amatori devo ancora decidere se passare alla Superior o rimanere nella 1000 Avanzata”. Perché, in fondo, l’età anagrafica è solo un numero: “In pista non bado all’età altrui, penso solo a me stesso, per questo sono già focalizzato su cosa devo migliorare. So che la Qualifica è il mio punto debole e l’anno prossimo voglio progredire sotto questo aspetto, ma in Gara riesco a dare il meglio di me stesso, specie negli ultimi giri. Ci riesco perché a livello fisico sono ancora al top, mi alleno spesso in bicicletta e non mi fermo mai un attimo”.

Già, perché Fulvio abbina all’attività in pista quella di imprenditore, in quanto titolare dell’Elettrica Rizzi: “Non mi fermo mai, forse è proprio questo il mio segreto. Preferisco fare fatica che stare seduto sul divano, ma senza il supporto della mia famiglia tutto questo non sarebbe possibile”.

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