Io guido da sola: ombrelline, punto di arrivo o di partenza?

Io guido da sola: ombrelline, punto di arrivo o di partenza?

Il ruolo della grid girl raccontato dalla fidanzata di Rossi, Francesca Sofia Novello

 

03.05.2021 ( Aggiornata il 05.05.2021 11:43 )

Quando iniziai a scrivere questa rubrica, desideravo conoscere ogni aspetto della vita delle ombrelline nel paddock. Ero convinta che il loro lavoro, seppur apparentemente brillante, nascondesse qualche segreto... Forse anche piccante.

Così intervistai una ragazza che faceva la grid girl per una nota Casa costruttrice. Ero convinta che questo tipo di lavoro fosse per lei soltanto un trampolino di lancio verso, magari, una carriera nell’ambito della moda o della TV. Invece no, nella vita questa ragazza ambiva a fare l’ombrellina.

Dopo di lei ne intervistai un’altra, chiedendole se non le desse fastidio essere considerata un po’ come una 'donna oggetto', lavorativamente parlando. Mi rispose con un secco "No". Anzi, amava sentirsi desiderata e apprezzata da
tutta quella gente. Non andai oltre, la mia ricerca sembrava conclusa.

"Un lavoro come tanti"


Questo, finché a parlare della vita delle ombrelline nel paddock non è stata Francesca Sofia Novello: per quei pochi che non lo sapessero, è la modella che da anni è fidanzata con Valentino Rossi. "Il lavoro di ombrellina in realtà è un lavoro come tanti - ha detto in un’intervista a Vanity Fair - una tappa della mia carriera di cui vado fiera. A 19 anni
non è facile lavorare con persone che ti guardano il sedere quando passi e ti toccano una chiappa quando fai una foto". Poi ha aggiunto: "Quello dei motori è un ambiente maschilista. Ti devi 'svegliare', non puoi essere un’oca sorridente. Devi fare l’oca, ma se lo sei davvero è un casino". Ma le pacche sul sedere possono essere davvero tollerate? "Sono per il girl power - ha proseguito la Novello - però fa parte del gioco, può succedere. Devi imparare a farti rispettare: se molli la presa e passa il messaggio 'bella e scema', sei finita".

Eccoci qui, forse le ragazze che avevo intervistato in passato rientravano proprio in questa categoria, o forse non volevano sbilanciarsi per paura di essere escluse da questo mondo. Insomma, un po’ il contrario di quello che Francesca Sofia ha fatto e che si trova racchiuso nel messaggio che ha voluto lanciare attraverso l’intervista: belle sì, sceme no! Anzi, intelligenti per sfruttare al meglio un’occasione come quella che può aprirti ulteriori porte. Il problema, se così si può definire, è soltanto sopportare qualche pacca sul sedere, qualche fischio e qualche parola di troppo... Però mi chiedo: ne vale davvero la pena?

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