Cose di Case: Aprilia RS 660, il richiamo della pista

Cose di Case: Aprilia RS 660, il richiamo della pista

Nata come sportiva adatta all’uso su strada, sta crescendo anche nel Racing

Presente in

24.06.2021 ( Aggiornata il 24.06.2021 11:15 )

Questa settimana voglio raccontarvi la storia dell’Aprilia RS 660, che per ora ha un lieto fine. La moto, come ormai tutti sanno, nasce intorno a una piattaforma basata su un bicilindrico in linea (che è una costola del V4 della Superbike veneta, la RSV4), su un bel telaio, abbinato a un altrettanto bel forcellone, entrambi in alluminio. La piattaforma dell’Aprilia è stata pensata per sviluppare tre modelli: la RS 660, la Tuono 660 e la Tuareg 660. Tra queste tre moto, sulla carta, la RS 660 è quella più debole dal punto di vista commerciale, perché è una sportiva e, si sa, “l’epoca del semimanubrio” è passata. Convince la Tuono 660, entusiasma la Tuareg 660, che rappresenta la proposta che il mercato sta chiedendo, in questo momento.

Aprilia RS 660: è in vendita la versione Trofeo

Un prodotto di qualità


Per questi motivi, come avevo scritto, la RS 660 sembrava il brutto anatroccolo della piattaforma. Anche a Noale avevano dei dubbi su come proporla, perché la RS 660 è stata progettata pensando alle prestazioni ma anche al prezzo; una bicilindrica di media cilindrata, infatti, non può costare una follia, altrimenti rischia di non essere presa in considerazione dai motociclisti esperti, che forse sognano moto più potenti, e neppure da coloro che vogliono avvicinarsi ai semimanubri senza spendere una fortuna. Insomma, il rebus è meno semplice di quanto possa sembrare. In Aprilia, anche il responsabile della reception ragiona pensando sempre a ottenere il massimo (assoluto, non relativo), quindi potete capire che, quando si è abituati a ragionare in questi termini, progettare con dei compromessi può essere complesso.

In Aprilia, però, sono stati bravi, perché hanno costruito una sportiva caratterizzata da un eccellente rapporto tra qualità e prezzo. Prima del debutto, però, i perfezionisti di Noale non avevano ancora questa certezza, quindi inizialmente, “underground”, ho sentito dire: "Sarà una favolosa sportiva stradale, adatta all’uso in pista", Che, parola più, parola meno, è quello che è stato detto alla presentazione stampa. Insomma, in Aprilia sono bravi a costruire le Superbike e non volevano spacciare per Racing quello che loro non erano abituati a considerare come Racing. Umili e onesti, a Noale, senza dubbio. La realtà, però, sta raccontando un’altra storia, perché la RS 660 piace a tutti, anche ai piloti, e potrebbe diventare davvero una ottima middle class (soprattutto se l’Aprilia riuscirà a contenere i costi...). E va pure forte, talmente forte da vincere anche nel MotoAmerica. Vuoi vedere che per conquistare gli USA non servivano le Cruiser? Vedremo...

Trofeo Aprilia RS 660: buona la prima a Misano

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi