Sportive on the Road: Ducati Supersport 950 S, l'Abruzzo si tinge di rosso

Sportive on the Road: Ducati Supersport 950 S, l'Abruzzo si tinge di rosso© Virgilio D'Ercole, VD Photo

La prima puntata del nostro nuovo format è dedicata alla sportiva di Borgo Panigale, con cui abbiamo affrontato gli emozionanti 8 km della SS17

27.06.2022 ( Aggiornata il 27.06.2022 11:48 )

“Abruzzo forte e gentile”, scriveva Primo Levi, cogliendo di questa regione la sua natura più profonda. Ma chi ama la bella guida, la conosce anche per lo straordinario concentrato di percorsi da sogno, su cui la piega diventa una forma d’arte e la moto, il pennello che gli dà vita. E tra le strade più memorabili, spiccano senza dubbio le Svolte di Popoli.

The Test: Ducati Supersport 950 S, una piccola Panigale

Svolte Rosse


È qui, che ogni anno si corre un’importante cronoscalata, che giunta alla sua 60° edizione, appartiene, ormai, alla storia della tradizione motoristica nostrana. Un “ring” perfetto su cui mettere alla prova un’eccitante sportiva come la Ducati Supersport 950 S ma anche le nuovissime Pirelli Diablo Rosso 4 Corsa con cui abbiamo deciso di equipaggiarla per l’occasione.

La Cronoscalata di Popoli si corre su un tracciato che dalla cittadina abruzzese in provincia di Pescara, per circa 8 km, si arrampica verso L’Aquila lungo la SS17, disegnando un toboga infernale con curve di ogni genere - strette, strettissime, veloci in appoggio - intervallate da brevi rettilinei in cui dare libero sfogo all’esplosività del motore.

Il classico scenario perfetto per mezzi dall’erogazione muscolare in uscita di curva, guizzanti nei cambi di direzione, ma anche rocciosi in staccata e nella capacità di mantenere la traiettoria. Proprio come la Ducati Supersport 950, carenata dal chiaro family feeling con la cugina da pista Panigale, che nasce per gratificare al massimo nella guida sprint su strada, alla ricerca del maggior equilibrio possibile tra efficacia, performance e sfruttabilità effettiva.

Supersport 950 S, che gioiello


Una moto che non punta tutto su potenze da record: i cavalli sprigionati dal Testastretta 11° sono 110, non tantissimi ma in ogni caso più che adeguati a martellare l’asfalto con gusto su un percorso come questo; 93 Nm a 6500 giri/minuto, invece, è il picco di coppia. Un mezzo che punta forte su un’erogazione centrata al divertimento nel misto, su una ciclistica affilata e su sistemi elettronici di ultima generazione. Ad imbrigliare il bicilindrico a L da 937 cm3 c’è un classico telaio a traliccio, che usa il motore come elemento strutturale, mentre il forcellone monobraccio è in alluminio fuso in gravità.

Le sospensioni, su questa più sofisticata versione S, sono una vera chicca: entrambe firmate Öhlins, e pluriregolabili, prevedono una forcella con steli da 48 mm di diametro e trattamento TiN all’anteriore, e un monoammortizzatore posteriore con serbatoio del gas integrato.

Cuore dell’immancabile pacchetto elettronico è la piattaforma inerziale a 6 assi di Bosch, che governa l’ABS Cornering, il wheelie control e il Traction Control. Tre sono i Riding mode a disposizione: Sport, Touring e Urban. Inutile dirlo, il primo - capace di esaltare al massimo la verve della Supersport - è quello da scegliere e non cambiare più. Il peso complessivo della moto, in ordine di marcia, è di 210 chili.

Adesso che ne abbiamo ripassato i capisaldi, andiamo al sodo e vediamo com se la cava questa Ducati tra le esigenti spire delle Svolte di Popoli, su cui ci siamo divertiti su e giù, per diverse ore, alla ricerca di limiti e sensazioni di guida. Innanzitutto la posizione in sella, che non è estrema come quella di una race replica, ma neanche “seduta” come certe sport touring.

Il busto è sufficientemente piegato in avanti, tanto da far sentire bene l’avantreno nei bicipiti; con tanto feeling fin da subito, e la sensazione di sentire con chiarezza ciò che accade sotto alla ruota anteriore. Le pedane sono alte e arretrate il giusto; quel tanto che basta a fare corpo unico con la moto in velocità, ma non troppo da stancare dopo una manciata di chilometri.

Le sensazioni alla guida


Terminato il warm-up, un paio di curve ad ampio raggio, affrontate con cattiveria, mettono subito in evidenza la prima caratteristica di questa Supersport: la solidità e la precisione della ciclistica. Si stacca forte con grande controllo. L’entrata in piega è fulminea, e raggiunto il punto di corda, la moto fila via in percorrenza come un treno, mantenendo la traiettoria senza incertezze… senza mai allargare; ma soprattutto, digerendo bene anche le piccole correzioni con i freni, senza indesiderati effetti autoraddrizzanti. Un risultato, questo, che va condiviso anche con le ottime Pirelli Diablo Rosso 4 Corsa a bordo.

Andando a sollecitare i limiti estremi della spalla degli pneumatici, quel che colpisce è la sincerità dell’avantreno, incredibilmente comunicativo e capace di incidere chirurgicamente l’asfalto con la sola forza del pensiero.

Per quanto riguarda il motore, su un percorso come questo - dove conta la capacità di scaricare velocemente i cavalli a terra nei brevi rettilinei, e il calcio nel di dietro in uscita di curva - è l’esplosività ai medio-bassi del due cilindri bolognese a risultare vincente. Dopodiché, via… a tutto gas! Rannicchiati dietro al cupolino. Certo, l’allungo della Supersport non è di quelli mefistofelici, e con questa Ducati, meglio snocciolare le marce in rapida successione, una dietro l’altra, sfruttando l’ottimo quick shifter bidirezionale di serie, per godersi i colpi di bazooka che sparano in avanti ad ogni cambiata.

Fino all’arrivo della staccata successiva, dove - soprattutto in quelle più “assassine” - è l’impianto frenante Brembo a fare la differenza in termini di capacità di arresto e modulabilità; una componente fondamentale quando si affronta un percorso come quello di Popoli.

Ma per domare fino in fondo le “Svolte”, e ottenere il massimo del divertimento su un tracciato di questo genere, due sono stati gli elementi che sono riusciti a fare, più di altri, la differenza: il primo, le impeccabili sospensioni Öhlins che equipaggiano la versione S: una garanzia di sostegno senza compromessi anche nella guida più cattiva; ma anche di precisione e rapidità d’azione. Il secondo elemento vincente sono state invece le gomme: a loro, abbiamo deciso di dedicare un apposito box d’approfondimento.

Col sole che inizia a calare tra i monti, la giornata a caccia di emozioni in questo eccitante angolo di Abruzzo volge al termine. Ma chiudere il gas e mettere in off l’indiavolata danza tra le curve che hanno visto protagonista la nostra rossa, è una vera tortura. E allora, un’ultima sparata, un ultimo passaggio sul traguardo, in attesa della prossima “sportiva on the road”.

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