La storia di Faraldo: "Da pilota e autodidatta, mi sono trasformato in costruttore per le road races"
E sei anche tornato in sella.
“Nel 2020 con la Moto3 ho corso a Jurby, sull’Isola di Man, e ho vinto sei gare su sette. Mi sono ripetuto l’anno dopo con una 450 autocostruita. Nel 2022, invece, ho fatto correre il newcomer Keelim Ryan nella Lightweight Supersport e abbiamo vinto il campionato irlandese. Quest’anno ho preparato quattro moto, investendo veramente tanto, avevo già i piloti. L’idea era di noleggiare queste moto e venderne tre a fine anno. Ma poi si è fermato tutto (per la questione dei costi delle assicurazioni, nde). Sono deluso, perché fino al giorno prima la Federazione irlandese mi diceva di stare tranquillo”.
Di chi è la colpa?
“Ci sono sempre quattro-cinque spettatori che chiedono risarcimenti perché fingono di scivolare nei prati a bordo strada e, come loro, alcuni piloti caduti sul bagnato l’anno scorso hanno denunciato i Moto Club. È normale che l’assicurazione aumenti. Credo che quest’anno si correranno soltanto la NW 200 e le gare ad Armoy”.
E tu che farai?
“Mi concentro sull’Isola di Man, io correrò a Jurby e poi con le quattro moto faremo la Southern 100 e il Manx GP”.
Qual è il tuo sogno?
“Come avrete capito, sono abbastanza strano e non amo le etichette. Vincere è facile, basta avere tanti soldi e costruire la moto migliore, con i migliori componenti. Non è quello il mio obiettivo, io voglio fare cose particolari e sono soltanto all’inizio”.
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