Andrea Riva, campione "per caso" | Storie Italiane

Andrea Riva, campione "per caso" | Storie Italiane

"Quando il mio amico Petrella, ufficiale GASGAS, mi ha chiesto un passaggio per recarsi a una gara, ho deciso di cimentarmi. E da quel momento..."

Christian Valeri

23.01.2024 ( Aggiornata il 23.01.2024 12:25 )

Andrea Riva racconta la sua avventura


Successivamente hai corso con Sherco e TRRS.

“Terminati gli studi, ho lavorato per una catena di negozi di articoli sportivi, poi però con la mia famiglia abbiamo visto che non riuscivo ad allenarmi. Per questo i fratelli Chiappa mi hanno offerto di lavorare nel loro panificio”.

La vera svolta è arrivata quando sei passato in GASGAS.

“Sì, oltre a correre ho iniziato a lavorare in GG Italia e oggi seguo il customer service e, da qualche tempo, sono anche il referente sia in gara che negli eventi. Infine, con la FMI, collaboro nel progetto dei Talenti Azzurri, con i corsi e i raduni collegiali”.

Un impegno notevole che, in vista del 2023, ti aveva spinto a chiudere con le gare.

“Nel 2023 dovevo correre con la GASGAS ma ho rifiutato perché volevo tornare a studiare all’università. Poi mi hanno proposto un cambio di mansione e dall’officina sono passato al customer service e questo mi ha portato a un maggiore impegno a livello lavorativo. Quando, però, Luca Petrella mi ha detto che aveva bisogno di un passaggio per partecipare all’Indoor di Civitanova Marche ho chiesto ai miei colleghi del reparto marketing di preparare una moto per me. Era un mezzo del parco stampa a cui ho montato la frizione e due particolari che usavo sulla mia moto, e siamo partiti”.

E torniamo all’inizio della storia.

“Ho chiuso al terzo posto e allora ho pensato di partecipare anche alle successive prove dell’Italiano”.

Come ti sei allenato per le tappe seguenti?

“Posso dire che ho più vissuto di ‘rendita’ in questa stagione, curando maggiormente l’aspetto psicologico. Andare alle gare con maggiore spensieratezza ha influito positivamente sul risultato finale. Ovviamente all’ultima gara di Montecrestese, dove si decideva l’assegnazione del titolo, la tensione era tanta, ma se ho raggiunto questa condizione è anche merito del mio attuale lavoro e dell’essere riuscito ad aprirmi maggiormente a livello mentale. Ho avuto poco tempo per girare in moto, nel 2023 ho fatto soltanto 70 ore, e per mantenermi in forma vado a fare arrampicata in palestra e a camminare in montagna”.

Quali sono i tuoi pregi e difetti?

“A volte in gara divento troppo frettoloso e sbaglio, mi arrabbio con facilità e poi ho sempre faticato a curare i rapporti con team e sponsor. Tra i pregi, direi la determinazione per raggiungere un obiettivo, il coraggio e la precisione”.

In dieci stagioni di gare abbiamo visto al tuo fianco anche Chiara, tua sorella: quanto è importante per te avere al tuo fianco la famiglia?

“Senza di loro nulla sarebbe stato possibile. Mio padre mi ha sempre supportato e seguito nelle mie scelte sportive. Mia mamma Ede ha sempre visto il Trial come qualcosa di positivo e anche oggi è al mio fianco nelle scelte sportive e lavorative. Mia sorella Chiara è la numero 1, mi segue sempre e ovunque, ha rinunciato al suo tempo libero per dedicarlo a me: gliene sarò sempre grato. Chiara, oltre a essere la mia prima supporter, ha sempre dato una mano facendo benzina, controllando la pressione dei pneumatici e portando lo zaino con gli attrezzi”.

La tua famiglia è stata al tuo fianco anche nell’ultima gara dell’Indoor 2023.

“Non capita spesso di giocarsi un titolo, e a Montecrestese ero comprensibilmente teso. Nelle settimane precedenti avevo vissuto due settimane di interrail in Spagna e questo mi ha aiutato a mantenere la mentalità delle gare precedenti. Nella prima manche, però, ho commesso un po’ di errori legati al poco allenamento, avevo i crampi alle braccia e alla fine ho sbagliato anche l’ultima zona. Gianluca Tournour, invece, era partito molto bene ma poi ha avuto problemi alla moto: sono stato fortunato a entrare in finale. Mi spiace che Gianluca abbia avuto quel problema perché mi sarebbe piaciuto giocarmi il titolo in finale, dove mi sono ripreso e a fine serata ho disputato lo spareggio con Luca Petrella”.

Chi devi ringraziare per il titolo?

“Il Dynamic Trial e in particolare Roberto Mazzola, GASGAS-KTM, e i miei amici, in particolare Salvo”.

E dopo aver vinto il titolo in un giovedì sera di agosto, la mattina dopo Andrea è tornato al lavoro, festeggiando con quei colleghi a cui aveva chiesto una moto: tutto merito di un passaggio dato a un amico…

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