Esclusivo Michael Rinaldi: “Dovizioso come coach? Mi piacerebbe ma non ha tempo"

Esclusivo Michael Rinaldi: “Dovizioso come coach? Mi piacerebbe ma non ha tempo"© GP Agency

Il pilota Superbike del team Ducati Aruba.it si racconta in un intervista inedita

25.01.2023 13:09

Nella puntata della nostra rubrica After The Flag, Damiano Cavallari e Francesco Allevato hanno avuto l’onore di ospitare Michael Ruben Rinaldi, l’italiano compagno di box dell’attuale campione del mondo Alvaro Bautista.

Il 27enne spiega i suoi obiettivi per il 2023 e racconta anche aneddoti divertenti.

L’intervista


La prima domanda che tu voglio fare è: com’è andata la stagione passata raccontacela un pò?

Sicuramente rispetto al 2021 è stata migliore seppur non sono riuscito ad ottenere una vittoria. I primi tre sono stati fortissimi e il livello era davvero alto. È stato un anno di crescita che mi servirà per essere veloce nel 2022. Sarà tutta esperienza in più che mi aiuterà.

Come ti stai preparando in questa pausa per il 2023?

Ho già iniziata la preparazione i primi di dicembre, subito dopo due settimane, avendo finito più tardi della MotoGP e cominciando presto a febbraio. Ho girato in moto, mi sono allenato fisicamente in palestra per essere il più possibile pronto per l’inizio dell nuova stagione e non vedo l’ora.

Ci sono stati dei miglioramenti che la scorsa stagione ti puoi portare nella prossima?

Sono consapevole dei punti da migliorare perché abbiamo analizzato bene la stagione e dove poter migliorare, vedendo cosa sbagliavo e cosa ho fatto di buono. Principalmente mi manca la costanza durante la gara e le sessione, non tanto durante il campionato. Anche per questo ho cambiato un po' la preparazione. Dobbiamo migliorare ulteriormente perché i tre – Razgatlioglu, Bautista e Rea - non ti lasciano un centimetro e devi guadagnartelo con il lavoro a casa.

Il 24 febbraio ci sarà la prima gara in Australia, a Phillip Island, questo circuito è nelle vostre corde?

Si addice alla moto perché Alvaro ha vinto lì. Sul questo tracciato l’anno scorso sono stato performante, io più che la moto, ora sono in diversa forma, è la prima gara e non l’ultima quindi la situazione cambia. Deve essere migliore della scorsa gara svolta la stagione passata.

Gli arrivi di Petrucci, Aegerter possono far sì che la stagione sia più equilibrata?

Riguardo il livello sarà ancora più alto dall’anno scorso. Io cercherò di fare subito delle prime belle gare consapevole del fatto che arriveranno i nuovi e non bisognerà farsi trovare impreparati.

Ti faccio una domanda delicata, però voglio sapere il tuo pensiero. Cosa ne pensi di questo “buonismo” nel motociclismo, quale è la tua impressione da pilota?

Credo che il rispetto in pista e fuori sia la prima cosa. Le scaramucce ci sono tra tutti anche oggi. Adesso, magari, si notano di meno perché con social siamo tutti con gli occhi puntati. Alla fine noi dobbiamo pensare a dare il massimo e fare risultati senza farci distrarre dall’esterno. Se sembra “buonismo” è perché stiamo molto attenti a fare cavolate, vista la risonanza che possono generare.

Essere compagni di Bautista com’è per te?

È sicuramente utile essere di fianco ad Alvaro, è solo un vantaggio. Pur non essendo coetanei, ha 11 anni più di me, ci aiutiamo molto l’un l’altro. Stiamo collaborando per migliorarci. Lui è stato più forte quest’anno per la maggior parte del campionato, ma dove ero più forte io ha avuto comunque l’umiltà di chiedermi consigli e così tutte le alte volte lui è stato disponibile per aiutarmi.

Avere un campione del mondo di fianco può permetterti di migliorare molto. È solo un vantaggio, oltre che a livello umano in cui siamo molto legati.

Sei riuscito a chiedere a Dovizioso di farti da coach?

Andrea è un amico mi aiuta in molti aspetti, soprattutto della mia persona, più che della mia carriera. Non può fare il mio coach perché è impegnato in progetti che vuole portare avanti in questo periodo, ma è un punto di riferimento per me, come un fratello maggiore. Nel momento giusto ti dice la parola che serve per renderti più tranquillo e fare bene. Avendo caratteri totalmente diversi è un buon amico e essendo un pilota d’esperienza è utilissimo.

Prendendo come spunto proprio il Dovi, quali sono stati i tuoi piloti di riferimento?

Valentino è stato il primo amore a livello sportivo e tutt’ora quando corro con lui al ranch è sempre un onore, è una leggenda. Per me la generazione di Stoner, Pedrosa, Lorenzo e lo stesso Vale e Dovi, mi hanno fatto innamorare di questo sport.

Da bambino correvi insieme a Pecco e Bastianini, sulle minimoto. Gareggiando in quell’epoca c’era un qualcosa di frizzantino nell’aria, vedendo poi i risultati che avete ottenuto?

È figo perché i due nomi che hai detto sono qui con me e trovarsi tutti insieme così in alto è bellissimo. Siamo partiti dalle mini moto con il solo obiettivo di divertirci. Vederci tutti insieme nella massima categoria è emozionante. Per me è un orgoglio. La vedo ancora lunga la salita per la cima della montagna, ma sono contento e soddisfatto di ciò che ho fatto fino ad ora.

Parlando dei test quali sono le novità?

Vi posso dire molto poco però ci sono delle evoluzioni sulla moto, proprio tecniche, e lavorare ai test servirà per sciogliersi un po' e una volta che avremmo dei tempi constatemene veloci potremmo concentrarci ulteriormente.

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi