Che fine ha fatto: Ben Spies

Che fine ha fatto: Ben Spies© GPAgency

Dal Giappone torniamo negli USA per la nuova puntata della nostra rubrica “che fine ha fatto” dedicata ad un talento texano, spentosi troppo presto (motociclisticamente parlando) a causa degli infortuni, che ne hanno minato la carriera in MotoGP

08.06.2021 ( Aggiornata il 08.06.2021 21:03 )

Oggi si gode la sua famiglia in Texas e ogni tanto si rimette la tuta per farsi qualche giro, ma in passato “Elbowz”(per il suo modo di guidare a gomiti larghi) o “Texas Terror” è stato un tre volte campione AMA, campione Sbk al suo primo tentativo oltre ad aver corso in MotoGP con Suzuki, Yamaha e Ducati.

Stiamo parlando naturalmente del nativo di Memphis ma cresciuto motociclisticamente in Texas Ben Spies

Gli inizi


Nato a Memphis l’11 luglio 1984, ha iniziato a correre in Texas con le 125 prima di diventare professionista nel 2000. Nello stesso anno debutta nell’AMA Supersport per poi correre due anni nella Superstock e nel 2003 passa all’AMA Superbike con il team Yoshimura Suzuki.

L’AMA Superbike


Quello che oggi si chiama MotoAmerica fino al 2014 era riconosciuto come l’AMA Superbike, un campionato vinto in passato da piloti poi approdati nel Motomondiale ed in Superbike come Lawson, Merkel, Rainey, Polen, Russell, Corser, Bostrom, Hayden…Dopo un paio di anni di apprendistato, il 2006 è l’anno giusto per Ben per scalzare dal trono la star australiana Mat Mladin, vincitore di 6 titoli tra il 99 ed il 2005. Ben strappa il titolo a Mladin con 6 vittorie consecutive ad inizio stagione e chiudendo con 649 punti, 8 in più di Mladin.

Nel 2007 bissa il titolo e nel 2008 addirittura fa tris di campionati prima di passare alla MotoGP come wild card.

La MotoGP - primo stint


Il tris di titoli nell’AMA Superbike, l’ultimo nel 2008, apre la strada a Ben per un futuro in MotoGP. Nel 2008 con il team Rizla Suzuki disputa tre gare in qualità di wild card: Donington Park, Laguna Seca ed Indianapolis, giungendo sesto al traguardo proprio ad Indy.

Nel 2009, da fresco campione Sbk con Yamaha, viene premiato con la gara finale della stagione MotoGP a Valencia, chiusa al settimo posto.

La Superbike


Nel 2009 passa dal campionato nazionale Superbike al Mondiale con la Yamaha R1 del team Sterilgarda WorldSBK con al fianco l’inglese Tom Sykes. Ben è un rookie del Mondiale, la carta giusta di Yamaha per vincere finalmente un titolo piloti. La sua stagione è strepitosa: 14 successi, 17 podi ed 11 pole position gli permettono di battere un certo Nori Haga e prendersi il primo ed unito titolo in Superbike della sua carriera.

La MotoGP - secondo stint


Dopo la wild card di Valencia nel 2009, Ben viene messo sotto contratto dal team Tech3 per il 2010. La prima stagione del nativo di Memphis è positiva: 2 podi per un sesto posto finale con 176 punti.

Nel 2011 passa al team interno al fianco di Jorge Lorenzo in sostituzione di Rossi passato in Ducati. La stagione 2011 è migliore della precedente: 4 podi totali, la vittoria ad Assen e quinto posto finale con 176 punti, curiosamente gli stessi dell’anno precedente.

L’anno seguente rimane nel team ufficiale ma la stagione è falcidiata da problemi tecnici: giunge due volte quarto, in Olanda e Germania, e chiude la stagione anzitempo saltando Australia e Valencia per un infortunio alla spalla destra.

Per il 2013 si accasa al team Pramac Ducati al fianco di Andrea Iannone. Nonostante risenta ancora della lussazione alla spalla rimediata sul finire dell’anno precedente, riesce a portare a termine le gare di Qatar e Texas. Salta tutta la prima parte di stagione e prova a rientrare ad Indianapolis. Nelle prove però si fa male alla spalla sinistra ed è costretto a saltare tutte le altre gare della stagione.

Il 26 ottobre 2013, al termine delle qualifiche del GP Giappone a Motegi, Ben e Ducati annunciano la risoluzione del contratto e l’americano annuncia il ritiro dalle corse per i problemi alle spalle.

Ben Spies ha detto basta

Gli ultimi anni


Dopo le operazioni subite alle spalle per risistemarle dopo gli infortuni subiti nel 2012 e nel 2013, Ben ha continuato a guardare le gare da casa sua. Negli anni successivi alle operazioni, si è rimesso tuta e casco per un evento al quale era presente anche Casey Stoner. Ben inoltre ha provato anche a rientrare nell’Enduro americano ma senza molto successo.

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