Yamaha R7, una moto al passo con i tempi

Yamaha R7, una moto al passo con i tempi

Non è una più una SBK, ma una sportiva adatta ai giovani. E va bene così

15.06.2021 ( Aggiornata il 15.06.2021 20:05 )

Immagino già i commenti di coloro che vivono rimpiangendo gli anni ‘90: “La solita stampa, che difende le Case e ci vuole convincere che la nuova Yamaha R7 è una figata. La vera YZF-R7 correva nel mondiale SBK con Noriyuki Haga!”. Tutto vero, per carità, peccato che, anche se a noi sembra ieri, quel periodo risale a oltre venti anni fa e i giovani che si stanno avvicinando al motociclismo, probabilmente non conoscono Haga e tantomeno la Yamaha YZF-R7 o, se preferite, la OW-02.

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Sguardo al futuro


Il punti è che bisogna guardare avanti e voglio utilizzare la scelta della Yamaha per spiegare qual è il mio pensiero. Il motociclismo vive di passato: ah... i piloti di una volta; ah.... le moto di una volta; ah... il motociclismo di una volta, migliore, senza ABS e senza controllo di trazione. Basta... Per carità, il passato va ricordato, perché l’esperienza è un tesoro inestimabile; però quando la nostalgia del passato supera la voglia di vivere il presente e ragionare su quale potrebbe essere il futuro, qualcosa non va.

C’è un motivo per il quale tutto questo accade. Raccontare il passato fa comodo, perché non bisogna sforzarsi a trovare nuove idee; basta documentarsi, saper scrivere bene, magari condendo il tutto con un pizzico di romanticismo. Analizzare ciò che accade, invece, è infinitamente più complesso. Anticipare le tendenze, infine, è un’arte, infatti quelli che ci riescono, sono strapagati. Vi sembra assurdo quello che scrivo? La realtà spiega che ho ragione.

Alcuni esempi


Parliamo dell’Africa Twin; secondo molti, la nuova versione avrebbe dovuto essere equipaggiata con un bicilindrico a V, il layout che aveva alimentato il mito. La Honda, invece, l’ha presentata con un bicilindrico in linea. Il risultato? La moto si guida meravigliosamente ed è diventata un successo commerciale. Proseguo... La Ducati ha abbandonato il telaio a traliccio in tubi d’acciaio e, recentemente, ha fatto a meno della distribuzione desmodromica. Il risultato? Nonostante le sentenze di condanna emesse nei bar (o, vista la pandemia, sui social), il mercato sta rispondendo bene a questi cambiamenti filosofici, oltre che tecnici. Sulla nuova Yamaha R7 non c’è più un quattro cilindri in linea di 749 cm3 ma un bicilindrico in linea di 689 cm3 , che è in grado di erogare 73,4 CV e 6,8 kgm. D’altronde, oggi, in SBK, la Yamaha schiera la YZF-R1, perché si possono usare le quadricilindriche di 1000 cm3. Avrebbe senso produrre una SBK di 750 cm3? La risposta è no. Ha senso pensare di costruire una supersportiva adatta ai giovani, dato che l’età media dei motociclisti è in aumento? La risposta è sì.

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