Cose di Case: il Fuoristrada è vietato?

Cose di Case: il Fuoristrada è vietato?

Sì, secondo il decreto del 28 ottobre ma il MiPAAF “passa la palla” alle regioni

26.01.2022 ( Aggiornata il 26.01.2022 16:17 )

Si parla molto di Fuoristrada e di divieti di circolazione in Fuoristrada e a tal proposito va citata la dura presa di posizione dell’Associazione dei Costruttori e della Federazione Motociclistica Italiana, che hanno parlato di norma miope, che crea un grave danno economico al settore delle due ruote.

Con queste parole Confindustria ANCMA e FMI hanno preso posizione contro i contenuti del decreto del 28 ottobre pubblicato in Gazzetta ufficiale l’1 dicembre, che vieterebbe la viabilità forestale e silvo-pastorale al transito ordinario. L’industria delle due ruote genera in Italia un valore complessivo di oltre sette miliardi di Euro e occupa nella sua filiera più di 100.000 addetti; l’attività sportiva di settore conta più di 117.000 tesserati strutturati in 1760 Moto Club sul territorio nazionale.

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Palla alle Regioni


Il decreto può creare potenzialmente un grave danno economico al mercato, all’intera filiera, alle attività ludiche e sportive e a quelle legate all’accoglienza e al turismo, sostengono ANCMA e FMI, che hanno anche spiegato che il decreto in questione presenta possibili profili di incostituzionalità, perché manca evidentemente il bilanciamento degli interessi in gioco e di diritti costituzionali come la libera circolazione, il diritto alla libera iniziativa economica e quello di svolgere attività sportiva e ricreativa.

Il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali ha però messo l’accento sulla competenza delle regioni, che disciplinano gli aspetti strettamente tecnici e la fruibilità di tali viabilità attraverso le leggi regionali. Il MiPAAF ha dichiarato che il decreto si muove nell’ambito delle previsioni dell’articolo 9 del Testo unico delle foreste e filiere forestali del 2018 (D.lgs. n. 34/2018), in vigore già da anni, senza alcun contraccolpo sul tema della fruizione della viabilità forestale.

Nulla si innova in merito al transito autorizzato sulla predetta viabilità, fermo restando che, come espressamente previsto all’articolo 2, comma 3 del decreto, le strade e le piste forestali non sottostanno ai criteri di sicurezza previsti per la viabilità ordinaria, poiché si tratta di viabilità esclusa dal Codice della Strada.

Inoltre, come esplicitato dal medesimo comma, è compito delle regioni disciplinare le modalità di utilizzo, gestione e fruizione della viabilità forestale, tenendo conto delle necessità correlate all’attività di gestione silvo-pastorale e alla tutela ambientale e paesaggistica. Insomma, come spesso accade in Italia, cambia tutto e niente. L’unica certezza... è l’incertezza!

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