Giri e Gare: Svolte... di Popoli

Giri e Gare: Svolte... di Popoli

L’appuntamento abruzzese con il campionato italiano di Enduro Estremo è l’occasione perfetta per andare alla scoperta di un percorso semplicemente pazzesco. Ma attenzione: può creare dipendenza!

05.07.2021 ( Aggiornata il 05.07.2021 18:49 )

Nel weekend del 19-20 giugno, il campionato italiano di Enduro Estremo ha fatto tappa a Bussi sul Tirino. Un angolo di Abruzzo incantevole, in cui scorre uno dei fiumi più puliti e limpidi d’Europa: il Tirino. Ma anche il punto di partenza ideale per prendersi una pausa dalla gara e andare alla scoperta dell’itinerario che attraversa le eccitanti “Svolte” dove ogni anno si corre un’importante cronoscalata: 7,5 chilometri di puro godimento. Da Bussi, in una manciata di chilometri si raggiunge la vicina Popoli, piacevole cittadina che segna il confine tra le omonime gole e la valle Peligna.

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Luoghi ricchi di sorprese


Il territorio è ricco di sorgenti, tra le quali spicca quella del fiume Pescara con la sua bucolica oasi: un’area lacustre caratterizzata da acque cristalline che sgorgano da una sessantina di bolle sorgive. Ma Popoli, oltre che per il centro storico, il castello che la domina dall’alto, e le belle chiese, è anche nota, tra gli appassionati di motori, per aver dato i natali a Corradino D’Ascanio (progettista della Vespa e inventore dell’elicottero). Parte da qui la famosa la cronoscalata conosciuta come “Svolte di Popoli”. Per raggiungere la strada interessata dalla competizione bisogna seguire le indicazioni per L’Aquila. Asfalto perfetto, carreggiata ampia e curve dalla geometria elicoidale dominano la scena fino al bivio per San Benedetto in Perillis, lungo un percorso panoramico, con splendide vedute sul gruppo della Majella e sulla Valle Peligna, fin oltre Sulmona. Una vera magia, questo luogo; non lo si potrebbe definire altrimenti. Ma se a questo punto pensate che il divertimento sia finito, sbagliate di grosso. La strada che porta a San Benedetto in Perillis è talmente piacevole da percorrere, curva dopo curva, che si vorrebbe quasi non finisse mai. L’ingresso in questo minuscolo paesino regala la tipica emozione da macchina del tempo, con la suggestiva piazzetta dal fondo acciottolato che sembra giunta dritta da un’altra epoca.

Si prosegue in direzione Acciano. Il magnifico tracciato che “scavalla”, incorniciato dallo scenario del Parco del Sirente Velino all’orizzonte, lascia ancora una volta senza fiato: perché è bello da guidare; ma anche per la visione maestosa delle montagne tutt’attorno. Raggiunta Acciano, si prosegue in direzione Molina, fino a intercettare la consolare Tiburtina e svoltare verso Raiano: curve ad ampio raggio, tutte da piegare, che costeggiano il fiume Aterno.

A Raiano non deve mancare una visita al misterioso eremo di San Venanzio del XV secolo, con la loggetta “sospesa” sul fiume. Poco oltre, Corfinio, antica capitale della Lega Italica nel I secolo a.C., può essere considerata (in un certo senso) la prima capitale d’Italia, e primo luogo a essere chiamato “Italia” in senso politico. Nota sin dall’antichità (secondo una leggenda locale, vi dimorò Ponzio Pilato), Corfinio è ittoresca, e nei pressi svetta l’imponente Basilica di San Pelino, uno dei monumenti medievali più importanti d’Abruzzo. Da qui, pochi chilometri ancora, e doppiata nuovamente Popoli si fa velocemente rientro a Bussi.

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