Un passaggio affascinante, tutto da guidare, tra la Valle Umbra e la Valnerina. Un’esperienza imperdibile
La location è la magica Umbria: ecco le indicazioni per un’esperienza in moto coinvolgente partendo da Campello.
Prima di lasciare Campello, è imperativo dedicare una visita alle Fonti del Clitunno, oasi di superba bellezza cara ad artisti, poeti e scrittori come Virgilio, Byron e Carducci. Quest’ultimo, le dedicò persino un’ode, “Alle fonti del Clitunno”. Gli antichi Romani consideravano sacre le sue acque, e vi si recavano per consultare l’oracolo del Dio Clitunno, in onore del quale venne eretto anche un tempietto collocato a valle.
Giri e Gare: una fuga verso le Marche
Poco distante, il borgo fortificato di Campello Alto, con le mura che stringono l’antico centro medievale, lascia letteralmente senza fiato (da non perdere la Rocca, il Palazzo Comunale e la chiesa della Madonna della Bianca, a cui si accede varcando un maestoso portale in pietra). Anche il vicino castello di Pissignano merita attenzione. Il suo nome deriva dal latino pissinianum, cioè luogo della piscina, e il riferimento è a quella che si trova nei pressi del tempietto del Clitunno.
Terminata l’esplorazione iniziale, pochi chilometri, e alle pendici del colle di Sant’Elia ecco Spoleto, gioiello d’arte medievale con il suo celebre Duomo, la Rocca Albornoziana, il suggestivo Ponte delle Torri, la Basilica di San Salvatore e le mille suggestioni del centro storico. Per i più golosi, da mettere in agenda la gelateria “Crispini” (viale Trento e Trieste, 29), una delle migliori al Mondo. Dopo tante visite, però, è il momento di guidare. La statale 395 che da Spoleto si arrampica al valico di Forca di Cerro (734 metri) in direzione Piedipaterno, si raggomitola stretta e tortuosa – e tutta da piegare! – fino alla splendida Valnerina da imboccare in direzione Cerreto di Spoleto.
Qui, la celebre statale 685 corre lungo un tratto caratterizzato da un paesaggio selvaggio e affascinante, in cui la natura ha preso il sopravvento sull’uomo. Cerreto di Spoleto, e la vicina Borgo Cerreto, regalano scorci autentici e fuori dal tempo, ma anche tesori rinascimentali, come il monastero di San Giacomo (del XIV-XV secolo) e la Chiesa di Santa Maria De Libera.
Dal centro di Cerreto, con le ruote sulla SP465 si seguono le indicazioni per Sellano, superata la quale, si prosegue a tutta piega attraverso Villamagina e Pupaggi, fino a Piedicammoro. La strada infilza aree boschive impervie (meravigliosi i colori in autunno), incidendo curve, una dietro l’altra, tra i monti e le morbide vallate sottostanti. In particolare, lungo la SP459, dopo Piedicammoro, si respira l’atmosfera di un’Umbria più intima e defilata, dalla bellezza magnetica. Il rientro a Campello è accompagnato da lunghe distese di ulivi che ammantano i pendii fino alla Valle Umbra.
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