Giri e gare: Lazio, colori d'autunno

Giri e gare: Lazio, colori d'autunno

Tante le sorprese che il Lazio regala in questa magnifica stagione. Scopriamole in moto

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18.11.2021 ( Aggiornata il 18.11.2021 13:12 )

Dall’autodromo di Vallelunga si imbocca la vicina Cassia Bis in direzione Viterbo. Qualche chilometro, ed ecco apparire in tutto il suo splendore l’antichissima città di Sutri. Inserita nell’elenco de “I borghi più belli d’Italia”, da non perdere, oltre al pittoresco centro storico, sono la necropoli etrusco-romana, l’anfiteatro, il duomo e il Palazzo Savorelli. Si torna in sella e si prosegue lungo la consolare Cassia, in questo tratto, piacevolmente ondulata.

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Verso il Parco della Valle del Treja


Passata Capranica, alla rotonda che anticipa il centro abitato di Vetralla, si imbocca via Campo Giordano, fino all’incrocio con la SP80 (preceduto da una doppia indicazione per Viterbo, sia a destra che a sinistra). Si svolta a destra! La strada inizia a correre in salita nel fitto del bosco, attraverso un suggestivo tunnel di alberi tinti dalle tipiche sfumature del foliage autunnale. Raggiunto il piccolo centro di San Martino al Cimino si prosegue per il Lago di Vico. Ancora boschi e curve in salita, fino alla SP39. Il belvedere di Poggio Trincera regala uno spettacolare panorama dall’alto sul bacino lacustre di origine vulcanica. Tappa successiva, la vicina Caprarola e il celebre Palazzo Farnese. Per farlo realizzare, nel 1530, fu incaricato uno dei più grandi architetti dell’epoca, Antonio da Sangallo.

Dopo la sua morte, i lavori furono ripresi dal Vignola. Il risultato è considerato una delle massime espressioni del Tardo Rinascimento Italiano. Attraverso uliveti, piantagioni di nocciole e vigneti, si doppiano Carbognano e Vallerano, fino a Vignanello, che ospita un altro gioiello d’arte di valore inestimabile: il Castello Ruspoli; sontuosa residenza di origine medievale, con un giardino all’italiana di rara bellezza. SI

Raggiunge la Flaminia nei pressi di Civita Castellana e si avanza piegando sulle belle curve in direzione Roma, fino alle indicazioni per il Parco Naturale Regionale della Valle del Treja; un’area di grande bellezza, modellata dal fiume che ha inciso il tufo dell’antico vulcano Sabatino. Qui, protagonisti, sono il borgo di Calcata e le cascate di Monte Gelato. Queste ultime sono da sempre uno dei set cinematografici più amati nei dintorni di Roma (“Francesco, giullare di Dio” di Rossellini, “Storia di una capinera” di Zeffirelli e “Don Chisciotte” di Orson Welles). Il borgo di Calcata, dopo l’abbandono negli Anni ‘30 per via dei frequenti crolli, è tornato a vivere negli Anni ‘60 grazie all’impegno di pittori, scultori e intellettuali di tutto il Mondo.

Sono stati loro a ristrutturare il centro storico, di origine medievale, fondando una sorta di “colonia artistica” in cui sperimentare una dimensione di vita in antitesi alla frenesia materialistica della città. Uno spirito che ancora si respira tra i vicoli del borgo, ricchi di laboratori artigiani e curiose botteghe. L’autodromo, a questo punto, è a una manciata di chilometri.

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