Giri e gare: la Mareneve dell'Etna

Giri e gare: la Mareneve dell'Etna

Giardini Naxos e i panorami dell’Etna. A caccia di emozioni forti nella Sicilia orientale, in occasione delle tappe conclusive degli Internazionali d’Italia Supermarecross

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24.11.2021 ( Aggiornata il 24.11.2021 15:49 )

La Sicilia, per chi sa cercare, è uno scrigno ricco di piacere motociclistico, con strade (talvolta poco note) che non hanno nulla da invidiare ai più blasonati santuari delle due ruote. Insomma, ce n’è per tutti i gusti. Ma se scorribandando sull’isola si volesse andare sul sicuro, nulla gratifica di più di una bella galoppata sulla famosa statale “Mareneve” dell’Etna. In realtà, come sanno perfettamente gli habitué, sono tanti i percorsi adrenalinici che incidono la pietra lavica attorno al vulcano attivo più alto d’Europa; ma questo tratto, per panorami e piacere di guida, regala veramente sensazioni uniche. Con la speranza che la recente emergenza meteo non metta i bastoni tra le ruote.

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Panorami lunari


La scusa per attraversarlo ce la regalano le due tappe conclusive degli Internazionali d’Italia Supermarecross, originariamente previste a Catanzaro e Taormina, e spostate al 5-8 dicembre nella splendida cornice di Giardini Naxos. Con il mare alle spalle, si lascia la nota località turistica puntando le ruote dritte verso L’Etna, in direzione Linguaglossa, porta d’accesso al versante nord del vulcano e punto di partenza della Mareneve. Quest’ultima, più che una strada è un vero concentrato di piacere motociclistico. Un intricato ottovolante, che si arrampica sulla parete del vulcano disegnando ghirigori iperbolici all’interno di un fitto bosco. A sorvegliarlo, “U Zappinazzu”, il pino più grande dell’Etna.

Appena prima della deviazione per Piano Provenzana, lo scenario cambia. Gli alberi lasciano il posto alla pietra lavica, con panorami lunari mozzafiato dal vulcano alla costa. Resta immutato, invece, il totale godimento motociclistico, grazie anche a un asfalto dall’ottimo grip. Non a caso, lungo l’intero tratto da Linguaglossa, fino ai 1810 metri di Piano Provenzana, si corre un’eccitante gara in salita, la cronoscalata Etnea. Lasciata Piano Provenzana e la sua suggestiva “terrazza”, si torna alla Mareneve e si prosegue verso Milo, bordeggiando i magnetici monti Sartorius (dal nome dell’omonimo vulcanologo tedesco). Tutt’attorno, rocce laviche puntellate dal verde intenso della vegetazione contrastano con l’azzurro del mare che fa capolino, mano a mano che si scende di quota.

Raggiunta Fornazzo (frazione di Milo) si prosegue verso il piccolo e caratteristico paesino di Sant’Alfio, nei cui pressi si trova Il Castagno dei Cento Cavalli: con un’età stimata superiore ai 3500 anni, è considerato il più vecchio e grande castagno d’Europa. Secondo la leggenda, la regina Giovanna d’Aragona vi si riparò, con i suoi cavalieri, durante un temporale; da qui il nome di questo maestoso monumento naturale, visitato e descritto anche da Goethe (lo cita persino nel suo “Viaggio in Italia”). Tra curve e panorami che si aprono sempre più ampi sulla costa tra Giarre e la foce dell’Alcantara, si raggiunge Presa, per poi svoltare sulla statale 120 (nei pressi di Piedimonte Etneo) e completare il giro attraverso un veloce rientro a Giardini Naxos. Che oltre a essere stata la prima colonia greca in Sicilia, rivaleggia da sempre in bellezza con la vicina Taormina.

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