Giri e gare: curve e benessere, dalla Tuscia alla Toscana

Giri e gare: curve e benessere, dalla Tuscia alla Toscana

Quando si va in moto d’inverno bisogna fare i conti con il gelo. E allora, ecco un bell’itinerario “con le ossa al caldo” dalle Terme dei Papi di Viterbo a quelle di Saturnia 

06.01.2022 ( Aggiornata il 06.01.2022 19:18 )

Anche nelle regioni d’Italia dove l’inverno non picchia mai troppo forte, le temperature che scendono possono rappresentare un discreto deterrente alle giornate in sella. Eppure, basta organizzarsi un po’, per riuscire a godersi la propria passione senza patire troppo il freddo. Anzi, ritagliandosi addirittura piacevoli momenti di rilassante benessere.

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Un viaggio alla ricerca del relax


L’idea di questo itinerario, perfetto per un weekend in moto anche nei mesi rigidi, parte da un semplice assunto: il miglior antidoto al freddo… è il caldo. Come quello, intenso, che sa regalare una vasca termale, quando ci si abbandona ai suoi piaceri. Siamo nel Lazio, a Viterbo, splendido capoluogo della Tuscia, che ospita il quartiere di origine medievale più grande d’Europa: il pittoresco San Pellegrino; ma anche le sontuose Terme dei Papi. Fu Gregorio IX, nel 1235, a sceglierle come luogo in cui trovare sollievo dalle fatiche pontificie.

Il nome “dei Papi”, però, lo si deve a un altro Santo Padre, Niccolò V, che nel 1450 fece costruire sul posto un sontuoso palazzo, così da potervi soggiornare comodamente. Insomma, quando sentirete dire che nella favolosa piscina monumentale – con l’acqua della sorgente Bullicame, che sgorga a 58° dalle scenografiche bocche di pietra – si sta “divinamente”, ora sapete perché.

Da Viterbo, un rapido trasferimento di una manciata di chilometri conduce alle porte di Tuscania. Qui, la prima tappa da non mancare è la Basilica di San Pietro, che gli appassionati di cinema ricorderanno tra le location del Romeo e Giulietta di Zeffirelli. Un luogo di grande atmosfera, soprattutto quando si scende nella cripta del XII secolo, magnificamente sorretta da 28 colonne. Ma le sorprese di questa cittadina, immeritatamente “fuori rotta”, non finiscono qui, dalla necropoli etrusca, alle mura cittadine, alla Chiesa di Santa Maria Maggiore, passando per l’affascinante centro storico, fino al parco-belvedere della Torre di Lavello. Si lascia Tuscania in direzione Arlena-Canino. Dopo qualche chilometro, all’altezza di Arlena di Castro, la bella SP14 si aggroviglia piacevolmente, disegnando curve tra campi coltivati e morbide colline. Superata Canino (località famosa per l’eccellente extra-vergine d’oliva), suggestivo è il passaggio tra alte pareti di tufo; e una piega dopo l’altra, si arriva a bordeggiare il Fiora, prima di passare il confine con la Toscana, e puntare dritti a Manciano.

Percorsi tortuosi


È qui che si imbocca la SP159 in direzione Scansano. Un vero e proprio toboga infernale; un misto stretto, dal divertimento senza fine, su cui tornare a divertirsi quando le temperature saranno più miti. Giunti all’altezza di Montemerano, altri cinque tortuosissimi chilometri, ed eccoci alle terme di Saturnia, che da quasi 3000 anni donano sollievo a chiunque raggiunga questo angolo di Maremma. Imperdibile un bagno alle celebri Cascate del Mulino, dove l’acqua non scende mai sotto i 37°. Neanche in inverno. E dopo il relax, niente di meglio di una passeggiata tra le viuzze del borgo di Saturnia, a caccia delle tante prelibatezze che rendono indimenticabili questi luoghi, anche a tavola.

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