Giri e Gare: tra le curve di Ponente

Giri e Gare: tra le curve di Ponente

Borghi misteriosi, gioielli d’arte e pieghe da sogno. Alla scoperta della provincia di Imperia, che ha ospitato gli Assoluti d’Italia Enduro (5-6 marzo)

16.03.2022 ( Aggiornata il 16.03.2022 16:16 )

Quest’angolo di Liguria, prossimo al confine francese e delimitato dal mare e dalle valli Argentina e Nervia, è un luogo unico da esplorare in moto. Un territorio schivo, dalle architetture verticali e audaci, che cela piccoli, grandi, gioielli d’arte; e curve da antologia. Scopriamolo insieme.

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Un angolo incantato della Liguria


Si parte da Taggia, patria delle olive taggiasche e dell’ardesia, che adorna gli edifici del centro storico. Una delle sue cartoline più note è il ponte medievale che sorvola il torrente Argentina: interamente in pietra, ha 16 archi ed è lungo 270 metri. Palazzi nobiliari, edifici religiosi, case torri, carrugi e contrafforti ad arco, impreziosiscono il centro storico; come preziosa è anche la vicina frazione marinara di Arma, stretta tra la fortezza del ‘500 e la Grotta dell’Annunziata con la suggestiva chiesetta al suo interno. Guidando lungo la Riviera dei Fiori, si doppiano Sanremo e Bordighera, fino a raggiungere Ventimiglia.

Conosciuta anche come “porta occidentale d’Italia”, l’abitato trattiene tutto il fascino delle città di confine, cui si aggiunge la ricchezza di un patrimonio storico-culturale di grande interesse. Il fiume Roia taglia la città letteralmente in due: una parte, quella storica, presenta un tipico impianto medievale; l’altra, invece, architetture moderne. Da non perdere la Porta Canarda, la Cattedrale di Santa Maria Assunta, la Loggia del Parlamento e Forte San Paolo.

Si torna indietro di qualche chilometro, e con il mare alle spalle, sorvegliati dal torrente Nervia, si imbocca la SP64 in direzione Dolceacqua. Dominato dal castello dei Doria e dal ponte a schiena d’asino (gioiello di leggerezza ritratto da Monet), questo borgo impressiona con un abitato a gironi concentrici, fitto di tetti, raccolto ai piedi del maniero. Il consiglio, tra vicoli, scalinate e botteghe artigiane, è quello di prendersi una pausa per sorseggiare un bicchiere di Rossese, pregiato DOC locale.

Tra borghi e palazzi antichi


L’itinerario prosegue infilzando la Valle Nervia, una curva dietro l’altra, fino ad Apricale, borgo del IX secolo con le case in pietra e con le porte ad arco acuto strette attorno all’immancabile castello. Una serie di originali murales tra le viuzze del centro gli sono valse l’appellativo di “paese degli artisti”. A seguire, Pigna svela antichi palazzi signorili e rinomate acque sulfuree. Si avanza “a tutta piega” nel fitto della vegetazione lungo la SP65. Nel borgo di Triora, noto anche come “il paese delle streghe”, immancabile è una passeggiata alla Ca Botina, dove, si narra, si tenevano i sabba ai tempi dell’Inquisizione.

Triora, però, è anche un covo di buongustai, con rinomate specialità come le ottime marmellate e i formaggi d’alpeggio.

Si avanza ancora tra le meraviglie della valle Argentina fino a raggiungere Badalucco, museo a cielo aperto, in cui sculture e dipinti decorano le facciate delle case: il suo profilo è segnato da preziosi edifici monumentali, tra cui la Parrocchiale e Palazzo Boeri, con una bella loggia del XVI secolo. Pochi chilometri ancora bordeggiando il torrente, ed eccoci di nuovo a Taggia.

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