Giri e Gare: tra i Colli Trevigiani

Giri e Gare: tra i Colli Trevigiani

I paesaggi della Marca di Treviso, tra storia, arte, bellezze naturali e bollicine

28.03.2022 ( Aggiornata il 28.03.2022 14:49 )

Domenica 20 marzo a Nove, frazione di Vittorio Veneto (TV), è sceso in campo il Trofeo Nord-Est Italia Trial. Quale migliore occasione, per tuffarsi nel mosaico di bellezze di questo incredibile territorio, tra storia, natura, arte, e pregiati filari di vite?

Giri e Gare: tra le colline del Monferrato

Verso Formeniga


La tappa iniziale è il punto di partenza: Vittorio Veneto, con il caratteristico quartiere medievale di Serravalle, attraversato dal torrente Meschio. Dopo aver visitato la loggia, il duomo e il piccolo castello di San Martino, un colpo al comando dello start e si parte, puntando le ruote verso Formeniga.

Le prime belle curve arrivano subito dopo averne attraversato l’abitato, guidando sulla via Mire Basse, che corre nel verde in direzione Refrontolo. Si avanza fino allo svincolo per Vidor, da cui inizia un tratto pianeggiante, da guidare tutto d’un fiato fino al Piave, il cui ampio e suggestivo letto rimanda dritto agli avvenimenti storici della Prima Guerra Mondiale. Si doppiano Corolo e Cornuda, fino a raggiungere Maser e le sue splendide ville: la più famosa, Villa Barbaro, è considerata tra le opere maggiori di Andrea Palladio.

Dal centro della cittadina, si svolta per Forcella Mostaccin lungo la tortuosa SP1. Una lingua d’asfalto che si arrampica panora mica nella vegetazione, disegnando stretti tornanti e curve in salita, per poi ridiscendere fino all’incrocio con via la Valle, da imboccare a destra. Si prosegue tra le colline, a tutta piega, fino a Possagno, per un’immersione nel genio artistico di Antonio Canova. È questo, infatti, il luogo che ha dato i natali al più grande scultore neoclassico italiano. Le soste da non mancare sono il Museo Canova, con la casa natale e la vicina gipsoteca, e il Tempio Canoviano da lui progettato.

Ripresa la moto, ci si prepara per uno dei tratti più “selvaggi“ e remoti del giro, proseguendo per Monte Tomba, lungo l’omonima strada. Man mano che si sale, la carreggiata si restringe un tornante dietro l’altro e la vegetazione si fa sempre più fitta, tra monti, vallate e vedute mozzafiato. Lo scenario non cambia molto incrociando la SP10, su cui svoltare in direzione Cavaso. Una vorticosa e strettissima “montagna russa”, che culmina ad Alano di Piave e prosegue verso Colmirano.

Molinetto della Croda


Si oltrepassa ancora una volta il Piave, e da Case Villanova si torna a piegare tra le vigne verso Valdobbiadene, e poi sulla SP36, fino a Follina e alla vicina Cison di Valmarino: la prima è celebre per l’abbazia di Santa Maria e il suo chiostro romanico del 1268; Cison, invece, ospita la maestosa rocca di Castelbrando e un centro storico ammantato di “Rosso Brandolini”, il colore dei Conti Brandolini che dominarono queste terre.

Guidando verso Pedeguarda e Solighetto, si raggiunge il famoso Molinetto della Croda, con la cascatella e le atmosfere fiabesche. Il tempo di scattare la foto di rito, e si punta dritti verso Pieve di Soligo per raggiungere il castello di Collalto, il maniero in cui Chiara da Camino fece murare viva la sua bellissima ancella Bianca, accusata di essere l’amante di suo marito Tolberto di Collalto. Neanche a dirlo, il classico castello infestato dai fantasmi.

Da qui, un rapido trasferimento a ritroso sulla strada dell’andata, e si giunge nuovamente a Vittorio Veneto.

Giri e Gare: tra le curve di Ponente

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