Giri e Gare: la Gallura nascosta

Giri e Gare: la Gallura nascosta

Dall’entroterra al mare di Castelsardo, un percorso fuori dalle rotte abituali. L’occasione è offerta dalla tappa sarda del Campionato Italiano Regolarità

03.05.2022 ( Aggiornata il 03.05.2022 19:38 )

Sardegna che passione! Poche cose al Mondo gratificano un motociclista come mettere le ruote sulle strade di questa incredibile isola.

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Tempio Pausania


L’occasione è stata offerta dall’appuntamento con la 2ª e la 3ª prova del Campionato Italiano Regolarità Gruppo 5 a Tempio Pausania (provincia di Oristano) in programma il 23-24 aprile. È da qui, infatti, che parte un eccitante giro dall’entroterra della Gallura al mare, attraverso strade e panorami che finiscono dritti nell’album dei ricordi. La prima tappa è il lago di Coghinas, che si raggiunge attraverso la statale 392 dopo aver superato il passo del Limbara. La strada, neanche a dirlo, è una tormentata traccia a spire di serpente, con asfalto perfetto e traffico zero. Un paradiso per i piegatori impenitenti! Lungo la strada, in località Curadureddu, dal giardino botanico una facile escursione porta alle piscine naturali del Monte Limbara, incastonate tra possenti rocce di granito.

Un angolo di Sardegna magico e quasi sconosciuto. Il Lago di Coghinas, circondato da macchia mediterranea, boschi di lecci e sugherete, nasce all’inizio del secolo scorso dallo sbarramento dell’omonimo fiume.

Oltre a piacevoli momenti di relax sulle sue sponde, meritano una visita il piccolo borgo di Oschiri, il misterioso Altare Rupestre di Santo Stefano con le sue enigmatiche incisioni geometriche e il Santuario di Nostra Signora di Castro del XII secolo. Si prosegue verso Tula sulla SP2, strada che corre inizialmente veloce per poi raggomitolarsi in un misto indiavolato e panoramico fino a raggiungere Perfugas. E da qui, ancora curve una dopo l’altra fino al mare – all’altezza di Lu Bagnu – doppiando Bulzi, Sedini e Tergu.

Castelsardo


Qualche chilometro di litoranea, ed ecco apparire, come una splendida tavolozza di colori, circondata dall’azzurro del mare, la variopinta Castelsardo, aggrappata al promontorio dominato dal castello Doria. Una passeggiata tra le strette viuzze del centro, risalendo dal caratteristico porticciolo, è il modo migliore per iniziare l’esplorazione del borgo, che cela meraviglie come la cattedrale di Sant’Antonio Abate del XV secolo, in posizione panoramica sul mare. Da non perdere, invece, durante la visita del castello, è il Museo dell’intreccio Mediterraneo al suo interno, che racconta una delle lavorazioni artigianali più importanti di tutta la Sardegna. Ma le sorprese non finiscono qui.

Da Castelsardo si avanza in direzione Multeddu, e dopo una sosta alla celebre Roccia dell’Elefante (alta quattro metri, di origine vulcanica, con grotte misteriose al suo interno) e al Nuraghe Paddaggiu, si punta verso Viddalba, per raggiungere la Valle della Luna nel territorio di Aggius. Mai nome fu più azzeccato, perché attraversando la valle si ha proprio l’impressione di essere sbarcati sulla superficie di un mondo extraterrestre. La strada da percorrere per diversi chilometri è la SP74 (strada panoramica della Valle della Luna), circondata da enormi massi di granito dalle incredibili forme antropomorfe. Come la roccia “Testa Moai” o quella “del Frate”, soltanto per citare alcune delle più conosciute. Una bella passeggiata, infine, tra le case in pietra granitica di Aggius, e in una manciata di chilometri, si fa velocemente rientro a Tempio Pausania.

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