Giri e Gare: Isola del Liri, tra sacro e profano

Giri e Gare: Isola del Liri, tra sacro e profano

Tra antichi monasteri e curve mefistofeliche, un viaggio nel tempo tra la Ciociaria e la provincia di Roma in occasione della quarta prova CIVS più Crono Climber

01.07.2022 ( Aggiornata il 01.07.2022 15:21 )

Isola del Liri, in provincia di Frosinone, vanta un notevole primato: custodisce le uniche cascate al Mondo che precipitano in pieno centro storico.

Le acque del fiume Liri, infatti, sbarrate dall’imponente castello Boncompagni-Viscogliosi, si dividono in due rami formando la Cascata Verticale, più grande e suggestiva, e la Cascata del Valcatoio. Un balzo di 27 metri che lascia chiunque a bocca aperta. Ed è in questa suggestiva località che nel weekend del 26 giugno si è svolta la quarta prova del Campionato Italiano Velocità in Salita.

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Il percorso


Chi vuole mettere qualche chilometro sotto le ruote può puntare alla vicina Alatri, magari dopo aver programmato una sosta all’Abbazia di Casamari, gioiello prezioso di questo insospettabile angolo di Stivale. Racchiusa dalle imponenti mura ciclopiche, la cittadina di Alatri è in grado di catapultare il visitatore in un vorticoso viaggio nel tempo che, a partire dall’antica acropoli fortificata del VII secolo a.C., attraversa i secoli con mirabili testimonianze.

Si prosegue sulla SR 155 fino alla frazione di Pitocco, e poi oltre, alla volta di Guarcino, dove si trovano la casa madre di Bonifacio VIII e l’antico monastero benedettino di San Luca. La SR 411, che in direzione Arcinazzo attraversa il passo di Colle Cimetta (1011 metri) cambia volto all’itinerario disegnando curve vorticose. Tra Guarcino e Altipiani di Arcinazzo (per l’esattezza al km 39,500 della SR 411), da non perdere la strada sterrata, che dopo una breve passeggiata porta al cospetto dell’Arco di Trevi, ancestrale costruzione megalitica immersa nel fitto della vegetazione.

Raggiunti i paradisiaci Altipiani di Arcinazzo, circondati da verdi prati e boschi d’abete, si avanza in direzione Subiaco, e appena prima del centro abitato si svolta a destra verso Jenne sulla “Strada dei Monasteri”, una traccia d’asfalto che infilza la valle con curve a spirale. Questo territorio, puntellato da inaccessibili eremi benedettini e luoghi dimenticati dal tempo, è da sempre meta di “pellegrinaggio” per fedeli e sfegatati motociclisti a caccia di pieghe. Sacro e profano. Rombi e preghiere. Tutto mescolato lungo un percorso tormentato, che si aggroviglia nel canyon profondo scavato dal fiume Aniene.

I ruderi della villa imperiale di Nerone, poco prima di raggiungere il monastero di Santa Scolastica, testimoniano come questi luoghi siano abitati fin da tempi antichissimi. Qualche chilometro più avanti, è il Sacro Speco la tappa da non mancare: definito “nido di rondini” per la posizione impervia, abbarbicata sulla montagna, si può raggiungere direttamente in moto.

Jenne


Al suo interno, labirinti e misteriose grotte affrescate celano reliquie e antiche cappelle. Dopo tanto divertimento, l’arrivo a Jenne, cuore del Parco Regionale dei Monti Simbruini, suggerisce una veloce pausa.

Un caffè al bar antistante l’imponente chiesa di Sant’Andrea Apostolo e via, l’indigestione di curve prosegue fino a toccare nuovamente Altipiani di Arcinazzo, per poi avanzare in direzione Fiuggi lungo la bella SP 147. Guadagnata ancora una volta Pitocco, si procede a ritroso sulla strada dell’andata fino al via.

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