Giri e Gare: un viaggio ad alta quota tra le Dolomiti

Giri e Gare: un viaggio ad alta quota tra le Dolomiti

Dai 1225 metri di Aldino, dove si sono dati battaglia i funamboli del Trial, ai 2239 del Pordoi, per un’eccitante cavalcata a caccia di pieghe da antologia

08.07.2022 ( Aggiornata il 08.07.2022 11:12 )

Finalmente, il periodo è quello giusto per un bel tour sulle Dolomiti. In particolare, il weekend del 2-3 luglio, quando all’eccitante show del Trial con il Trofeo Nord Est Italia si è potuta unire la scalata di alcuni dei passi più belli dell’intero arco alpino.

Giri e Gare: Isola del Liri, tra sacro e profano

Percorrendo la SP 72


Dalla piccola cittadina in provincia di Bolzano, si imbocca la SP 72 in direzione Nova Ponente, per poi doppiare Ponte Nova e Nova Levante alla volta del lago alpino di Carezza; un bacino dalle acque limpidissime, chiamato anche “Lago dell’Arcobaleno” per i particolari riflessi generati dalla luce del Sole sulla sua superficie. Si prosegue piegando forte lungo la Statale 241 e valicato il passo di Costalunga si raggiunge la verdissima Val di Fassa, costellata di paesini pittoreschi che ne punteggiano il corso verso nord.

Fino a Canazei, dove la valle si chiude, stretta dalle appuntite vette dolomitiche che la sormontano come giganti di roccia. Si risalgono, come le spirali di un videogame, i tornanti che portano al passo Fedaia (2057 metri); e una volta in cima, si rimane senza fiato davanti allo spettacolo del massiccio della Marmolada riflesso sulle acque gelide del lago. Siamo al confine tra Veneto e Trentino Alto-Adige, tra due “mondi alpini” così simili, eppure diversissimi per tradizioni e storia.

Percorsa la strada lungo la diga di sbarramento nei pressi del Rifugio Castiglioni (sosta perfetta per una fetta di strudel), il Museo della Grande Guerra 1914-1918 racconta la storia di quello che fu il più alto campo di battaglia dell’intero fronte dolomitico, attraverso una ricca collezione di reperti bellici in perfetto stato di conservazione (provenienti in gran parte dalla Marmolada a seguito dello scioglimento del ghiacciaio).

Cadore


Si prosegue in picchiata lungo la SP 641 fino alla Val Pettorina, introdotta dal pittoresco borgo di Sottoguda e dalla gola dei Serrai di Sottoguda, un canyon naturale con pareti alte decine di metri.

Superato il torrente Cordevole, si entra nel territorio del Cadore per l’attacco a uno dei passi più affascinanti delle nostre Alpi: da Selva, l’elettrizzante SP 638 si arrampica come un serpente verso la cima del Nuvolau, fino a raggiungere i 2236 metri del Passo Giau. Panoramico e spettacolare, è circondato da verdissime praterie d’alta quota e cattedrali di roccia protese verso il cielo.

Il tempo di riempire la memory card della macchina fotografica, e via in picchiata fino a incrociare la SR 48, con il Passo Falzarego nel mirino. Un’altra adrenalinica ascesa tra fitti boschi d’abete, e una piega dietro l’altra si conquistano i 2105 metri del valico, con le sorprendenti vedute aeree sulle cime circostanti. Superato il successivo Passo di Valparola, si torna nel territorio del Trentino Alto-Adige fino a La Villa, in Alta Val Badia, per una visita al suo centro storico in cui spiccano il gotico Ciastel Colz, e la chiesa del 1516 dedicata a Santa Maria Assunta.

Raggiunta Corvara, poco distante, parte la salita al Campolongo (1875 metri) e subito dopo, come in un infinito giro di giostra, da Arabba si punta al Pordoi, che con i suoi 2239 metri è il valico più alto di questo itinerario. Una salita in funivia al Sass Pordoi, forse la più emozionante delle “terrazze” dolomitiche, e poi via, lungo i 28 tornanti in discesa che portano nuovamente a Canazei, per far rientro ad Aldino (1225 metri) attraverso la strada dell’andata.

Giri e Gare: Umbria, come toccare il cielo con un dito

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi