Io guido da sola: Sara Cabrini e l'amore per le due ruote

Io guido da sola: Sara Cabrini e l'amore per le due ruote

Sara Cabrini ama i cavalli ma soprattutto le moto: "Le preferivo già ai cartoni animati"

26.05.2021 ( Aggiornata il 26.05.2021 13:28 )

Il suo debutto nella Women’s European Cup è stato davvero ottimo, tanto che Sara Cabrini, ventiquattrenne di Firenze, è riuscita a piazzarsi quinta nel primo round del Mugello e quarta nel secondo. Del resto, è il tracciato di casa, sul quale aveva già girato con la sua squadra, il Team ALS Power, ma certamente i risultati fanno ben sperare. Intervistando Sara ho potuto scoprire la sua passione per le moto, nata quando era piccola e maturata di giorno in giorno, assieme a quella per i cavalli e la natura.

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Gli inizi


“Mi ricordo che guardavo il Motomondiale in TV assieme a mio padre – racconta – le gare per me erano come i cartoni di Peppa Pig per le bambine di oggi! Quando a mio babbo dicevo che anche io volevo diventare un pilota, lui mi rispondeva che quello era uno sport da grandi e io ero troppo piccola per quelle moto enormi. La passione per i cavalli, invece, mi porta a stare in silenzio a contatto con la natura, un luogo totalmente opposto al paddock”.

Sara ha iniziato con le Minimoto, fino ad approdare quest’anno alla Women’s European Cup: la cosa che però mi ha colpito di lei è legata al ruolo di collaudatrice di pneumatici da 10”, 12” e 17” per PMT Tyres. “Ho iniziato già nel 2013 – spiega – e devo dire che il ruolo di collaudatrice non è semplice, ma è davvero molto bello. Perché permette di capire come il comportamento della moto possa variare in base a una piccola modifica sulla struttura di una gomma. Devi essere capace di catturare le diverse sensazioni che il pneumatico ti trasmette quando sei alla guida per poi riferirle a voce. In più, devi cercare di creare una gomma che non sia ‘cucita’ soltanto sul tuo stile di guida, ma che possa adattarsi ai diversi stili dei vari piloti”.

Il futuro


Inevitabile chiederle se, oltre alla carriera di pilota, non sia interessata anche al percorso da tester, magari arrivando a collaudare marchi di pneumatici su palcoscenici ancora più importanti: “Per il momento – prosegue – mi ritengo davvero fortunata perché posso fare entrambe le cose. Collaudare mi piace ma fin quando avrò la possibilità di correre e di potermi svegliare la domenica mattina con l’ansia e l’adrenalina della gara, lo farò. Una ragazza unica nel suo genere, umile e piena di energia e con l’obiettivo di crescere un passo alla volta. Sarà un vero piacere seguire la sua stagione e tutto il suo percorso futuro in pista.

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