Io guido da sola: Mary Connors, professione stuntwoman

Io guido da sola: Mary Connors, professione stuntwoman

Mary Connors racconta l’incredibile storia delle Motobirds: "Stupimmo gli uomini"

23.06.2021 ( Aggiornata il 23.06.2021 12:45 )

Conoscete le Motobirds? Su internet si trovano tantissime immagini e video di loro: in particolare, voglio parlare di Mary Connors Weston-Webb, prima donna inglese a entrare a far parte delle Motobirds, la compagnia di stunt al femminile che ha fatto la storia nel Regno Unito.

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Avventura nata per caso


Mary, in un’intervista a MCN ha raccontato come, per caso, conobbe questo gruppo nel 1972 quando aveva soltanto 17 anni: “Notai un annuncio sul giornale – racconta – e vidi che cercavano ragazze che dovevano andare in moto. Era previsto anche un corso di formazione. Pensai che si trattasse di dover consegnare le pizze, invece quando andai a Leicester vidi che sulla porta d’ingresso c’era un cartello con scritto ‘Scuola di Stunt per ragazze’”.

Mary, che fino a quel momento viveva una vita “normale” come qualsiasi altra teenager, colse la palla al balzo e in poche settimane le venne insegnato a guidare una moto, ma soprattutto a saltare “cerchi di fuoco”, auto e ostacoli di quel genere. Lei e le altre Motobirds furono protagoniste di numerosi spettacoli con indosso soltanto un bikini e una gonna corta: “Non fu come imparare ad andare in bicicletta – spiega – eravamo sempre in piedi sulla moto o girate all’indietro. Prima imparammo a guidare, poi a impennare. Non mancarono le cadute, non fu per niente facile”.

L’idea di creare un gruppo di stunt soltanto di donne venne a Joe Weston-Webb, che già guidava un gruppo di ragazzi, detti Destruction Squad. Tutti copiavano la sua idea, ma a nessuno era venuto in mente di avere stunt donne: “All’epoca non esistevano gruppi del genere – aggiunge Mary – e lui sapeva che grazie alla sua idea avrebbe avuto successo”. E così, ovviamente, fu. La loro credibilità iniziò a crescere sempre di più e il pubblico inglese acclamava le Motobirds con grande entusiasmo: “All’inizio – prosegue Mary – avevamo paura che i motociclisti professionisti non ci reputassero come loro, non avevamo neppure la patente per la moto, ma invece si rivelarono nostri fans, tanto che spesso venivano ad assistere ai nostri spettacoli”. Una storia che ha dell’incredibile, la loro, tra salti, acrobazie e un pizzico di follia. Oggi, le Motobirds sono soltanto un bellissimo ricordo, ma di recente si sono ritrovate per rivivere le loro gesta attraverso ricordi e aneddoti: “Al tempo – ha concluso Mary – credevamo che non ci sarebbe successo mai nulla, eravamo incoscienti. Oggi posso dire che i vestiti che indossavamo erano un po’ imbarazzanti”.

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