Io guido da sola: Letizia Marchetti, ritorno di prestigio

Io guido da sola: Letizia Marchetti, ritorno di prestigio

Letizia Marchetti ha corso a Vallelunga all’interno di un’iniziativa a favore dell’AIRC

11.08.2021 17:48

È facile trovarla nei circuiti di tutta Italia, perché da un po’ di tempo Letizia Marchetti ha “le mani in pasta” dappertutto. Sicuramente l’avrete vista nella Women’s European Cup a bordo pista, a consigliare le nuove promesse della Leti X Racing, oppure a battersi per far crescere il motociclismo al femminile. Era però da un po’ di tempo che non vedevamo più Letizia come protagonista in una gara. In occasione di un evento di beneficienza, però, la pilota che ama il numero 5 ha deciso di indossare di nuovo tuta, casco e guanti, ma soprattutto di abbassare la visiera in griglia di partenza.

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In pista a Vallelunga


L’occasione propizia è stata la partecipazione a una gara a Vallelunga per sostenere l’AIRC, la Fondazione per la Ricerca sul Cancro: “In realtà – ha raccontato Letizia – il mio vecchio team, cioè Nonno Racing-Crazy Old Man, mi ha proposto di risalire in moto per andare a svolgere qualche test e io ho risposto che effettivamente mi avrebbe fatto molto piacere. Ho scoperto soltanto dopo che invece si trattava di prendere parte anche a una vera e propria gara. Ma visto lo scopo benefico, mi sono detta che potevo unire l’utile al dilettevole. Ecco quindi che la Marchetti, ormai da anni anche membro del Consiglio federale FMI, ha fatto il suo ingresso in gara come wild card nella classe 1000 Rookie in sella a una BMW.

Sebbene il rientro non sia stato facile, la causa era nobile e Letizia non ha saputo esimersi: “Lo sport a me ha dato tantissimo – ha spiegato – le persone mi hanno dato tantissimo e penso sia arrivato il momento di ricambiare questo favore cercando di fare un qualcosa per tutti noi. Purtroppo sappiamo bene che oltre al Covid-19 l’altro male molto grave sono i tumori, quindi cerchiamo di darci una mano tutti quanti sperando che da qui a breve possano trovare una cura ottimale per tutti i tipi di tumore. Lo scopo dell’iniziativa, quindi, è stato quello di utilizzare la gara per fornire un segnale di rientro e di volontà di mettersi in gioco, ma soprattutto di avere coraggio. “Rientrare in pista – ha concluso – è stata una grandissima emozione, ma ha significato anche tanta fatica dopo tre anni di stop. Se ci mettiamo anche il Covid-19, poi, era davvero tanto che non mi allenavo. Alla fine però ce l’ho fatta, i dieci giri li ho retti bene e va benissimo così, sono contenta e soddisfatta di quello che ho fatto”.

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