Io guido da sola: Laia Sanz, incapace di perdere

Io guido da sola: Laia Sanz, incapace di perdere

L’impresa di Laia Sanz: il 14° titolo nel Trial è arrivato dopo un periodo di grandi difficoltà

18.10.2021 ( Aggiornata il 18.10.2021 20:14 )

Dalle moto di ogni cilindrata e grandezza, alle auto elettriche. Dai terreni sabbiosi a quelli rocciosi e impervi. L’unico comune denominatore sono soltanto le gomme tassellate, quelle che, su moto di tipologie diverse, hanno condotto Laia Sanz verso le sue innumerevoli vittorie. Impossibili da contare sulle dita delle mani. Ed ecco che nelle scorse settimane è arrivato un altro titolo, il 14° nella specialità, conquistato dalla Sanz nel campionato del Mondo femminile Trial, dove la spagnola è tornata dopo un’assenza di otto anni.

“Credo che questo sia il titolo più meritato – ha detto Laia dopo la vittoria – per quanto ho sofferto nell’ultimo anno. Ho saputo combattere e tirare fuori le forze da dove non credevo di averle! Nell’ultima gara ho sentito molta pressione, ma ho saputo gestirla molto bene. Vorrei dedicare la vittoria a mio zio Santi che è morto poche settimane fa”.

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Un trionfo al culmine di un periodo complicato


L’impresa di Laia è soltanto un minuscolo puntino in una parentesi che comprende le ultime tre stagioni, in cui questa campionessa si è ritrovata a dover affrontare tanti problemi legati alla salute come il Covid e la malattia di Lyme che a lungo le ha dato problemi senza mai trovare una giusta diagnosi. Fino all’ultima Dakar 2021, che la Sanz aveva affrontato e dopo la quale aveva deciso di abbandonare le moto per darsi alle auto. Dietro la vittoria di questo 14° titolo mondiale Trial c’è tantissimo: la determinazione di una donna, visto che Laia ha 35 anni, che l’ha spinta oltre ogni avversità e anche oltre se stessa.

Sarebbe stato più facile tirare i remi in barca, invece la portacolori della GASGAS per combattere le avversità ha deciso di iscriversi nuovamente al Mondiale del quale era stata padrona assoluta in passato. Un Mondiale che è tornata a vincere operando il sorpasso sulla campionessa uscente Emma Bristow all’ultima prova in Portogallo (dove poi Laia ha vinto anche il Trial delle Nazioni con la Spagna), lasciando le avversarie a bocca aperta: “Le prime gare sono state difficilissime per me – ha aggiunto la Sanz – mi mancava il fiato e non riuscivo a guidare come avrei voluto”. La caparbietà l’ha spinta oltre, e ora si attende il risultato nel Mondiale femminile di Enduro che si concluderà a metà ottobre con la gara in Francia. Anche qui è in lotta per il titolo, ma Laia, trofei a parte, può già abbondantemente gioire perché ha vinto la battaglia più difficile. Quella contro se stessa e contro le difficoltà che l’avevano colpita.

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