Io Guido da Sola: moto inclusive, sogno o utopia?

Io Guido da Sola: moto inclusive, sogno o utopia?© Matitaccia

Selle alte, abbigliamento “oversize”: quando le due ruote non sono amiche delle donne

23.11.2022 ( Aggiornata il 23.11.2022 18:15 )

Attenzione, attenzione! A tutte le Case motociclistiche: le donne vogliono moto più basse! Mi sono imbattuta pochi giorni fa in un post molto divertente pubblicato su Facebook.

All’inizio l’ho letto con poca serietà, ridendo alle battute della ragazza che lo aveva scritto, ma poi, scorrendo i vari commenti, mi sono accorta che quello delle moto troppo alte è un tema comune tra le ragazze che vorrebbero davvero mezzi maggiormente alla loro portata.

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La testimonianza di Giulia


Non si tratta di gusti personali, ma di “limitazioni” fisiche. Anzi, nemmeno limitazioni, ma di questioni fisiche che contraddistinguono noi donne. Molte di noi hanno un fisico minuto e non superano il metro e 70 di altezza, anzi, molte si aggirano sul metro e 50 o poco più: “Ciao sono Giulia si legge in un noto gruppo di ragazze appassionate di motoe oggi mi sento polemica. Non sono proprio di primo pelo, questo per dire che di selle ne ho vista qualcuna, da pilota e da passeggera. Ecco il mio malumore... Sono alta 153 cm e lo so che con un po’ di forza di volontà tutto si guida, ma vogliamo rendere la moto realmente inclusiva? Io non voglio una stradale, quelle le ho avute e non fanno per me. Vorrei poter mettere le ruote sullo sterrato senza dover avere il panico di finire per terra soltanto perché non tocco con nemmeno un piede”.

A rispondere al post di Giulia sono state circa 100 ragazze, molte delle quali hanno il suo stesso problema, mentre altre hanno provato a suggerirle soluzioni: abbassare la sella, poi il “must” dei commenti, mettersi le scarpe con il tacco, oppure cambiare genere di moto.

Una soluzione, certo, si trova a tutto, ma perché doversi sempre accontentare e non essere soddisfatte al 100% soltanto per motivi di altezza? Altra discriminazione importante, e qui mi aggiungo anch’io, è l’abbigliamento. “Se mi vesto di tutto punto – prosegue Giulia – sembro un’astronauta! I guanti? Sembra sempre che mi si siano rimpicciolite le mani anche con le taglie più piccole. Le protezioni poi, o mi faccio tagliare le cose su misura pagandole a peso d’oro, oppure non c’è una protezione che finisce dove dovrebbe andare”.

Cara Giulia, il mondo del motociclismo deve ancora crescere per essere del tutto inclusivo. Io continuo a comprarmi i guanti da moto da bambino perché ho un mignolo piccolo e mi avanza sempre un pezzo di stoffa. Continuiamo a chiedere e a sperare, forse prima o poi verremo ascoltate.

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