Io Guido da Sola: l'esempio di Andrea Coleman

Io Guido da Sola: l'esempio di Andrea Coleman© Matitaccia

La storia della donna che grazie alle due ruote porta aiuti in giro per il Mondo

17.01.2023 ( Aggiornata il 17.01.2023 18:42 )

È possibile vederla ritratta in tantissime foto in giro per il Mondo: da quelle scattate nei paddock dei campionati più famosi, ad altre in Africa, al fianco delle persone più bisognose.

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La storia di Andrea


La vita di Andrea Coleman è stata ed è tutt’ora un vero e proprio luna park di emozioni forti. Al centro di tutto, la moto, ma anche la solidarietà nei confronti di chi vive nei Paesi più poveri, dove le cure sanitarie sono un vero e proprio lusso. La sua, è stata una gioventù “ribelle”: “Non volevo andare all’università – racconta nel libro ‘Dream Big Book’ realizzato dalla FIM Women in Motorcycling – volevo soltanto correre in moto e mi sono messa a lavorare per riuscire a realizzare il mio sogno”. Andrea conobbe il pilota professionista Tom Herron, con cui si sposò, e la coppia ebbe due gemelle. Herron, però, nel 1979 ha perso la vita in gara e la Coleman si è allontanata dal motociclismo.

Un giorno, però, è stata contattata da Randy Mamola, che le ha proposto di curare le sue pubbliche relazioni, e da quel momento ha capito che, attraverso le moto, avrebbe potuto aiutare molte persone. È stato come venire a capo di una matassa che si era aggrovigliata dopo la morte del marito e che sembrava non avere più un inizio e una fine: Ho voluto creare delle raccolte fondi – prosegue – chiedendo ai motociclisti oggetti come stivali e guanti per poi dare vita ad aste rivolte ai fans”.

L’impegno di Andrea, insieme a Mamola ma anche al nuovo compagno Barry Coleman, ha portato all’organizzazione di eventi benefici in ogni angolo del Mondo, arrivando anche a viaggiare insieme a Save The Children per conoscere alcune delle persone che ricevevano il loro aiuto, scoprendone le vere esigenze. L’organizzazione ha così capito che mancavano aiuti sui trasporti: “Ci siamo assicurati che le moto diventassero un mezzo utile per salvare la vita di tante persone che vivevano nelle zone rurali”.

Riders For Health


Da qui è nato Riders For Health, divenuto poi nel 2000, grazie all’appoggio del Motomondiale, il progetto Two Wheels For Life, ovvero un ente benefico per formare gli operatori sanitari su come guidare e mantenere le moto per garantire cure e visite mediche a quante più persone possibili. Ma dietro, c’è molto di più, perché l’impegno di Andrea è stato anche quello di formare le donne africane nella guida delle moto: “Grazie a questo – conclude – sono diventate un punto di riferimento e una risorsa preziosa per le loro aree”.

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