Manubri larghi: Speedway, aspettando i giovani

Manubri larghi: Speedway, aspettando i giovani

Allo Speedway italiano servono nuove leve: Lonigo e Potenza Picena aiuteranno?

27.10.2021 ( Aggiornata il 27.10.2021 20:52 )

Il rinvio della settima prova del campionato italiano Speedway ha lasciato inevitabili strascichi sul movimento nazionale del controsterzo. Alla base della decisione di non correre la terzultima gara tricolore, il mancato raggiungimento del numero minimo di piloti.

Situazione poco rosea


Un campanello d’allarme che fotografa la tutt’altro che rosea situazione che perdura da ormai un decennio nell’ambiente azzurro della guida senza freni. Non c’è stato quel ricambio generazionale che ci si poteva aspettare, nonostante gli sforzi dei due Moto Club che sono rimasti a tenere vivo lo Speedway, Lonigo e Terenzano. Nell’ultimo quinquennio sono state organizzate scuole in diverse occasioni, che avevano attirato un bel numero di giovani desiderosi di imparare la tecnica della derapata in curva. Subito dopo, però, si è abbattuta una scure che ha affondato i buoni propositi e le speranze di far crescere il numero di piloti nella disciplina: nell’ottobre 2018 è stata chiusa la pista Santa Marina di Lonigo per le note vicende conflittuali tra l’allora sindaco del comune vicentino e il Moto Club locale.

Da tre anni a questa parte è rimasta soltanto Terenzano per l’organizzazione delle competizioni nazionali e internazionali, un peso sulle spalle che alla lunga si sta facendo sentire. Le tante e ripetute critiche che si leggono su social e si ascoltano dagli appassionati della disciplina non aiutano di certo a migliorare una questione complicata. Ma che può essere risolta, almeno in parte, dopo le ultime notizie giunte da Lonigo e dalle Marche.

A un anno dall’insediamento del nuovo consiglio comunale di Lonigo, conclusi i sopralluoghi e le verifiche tecniche per mettere a norma l’impianto secondo le attuali disposizioni in materia di sicurezza, a breve partiranno finalmente i lavori al Santa Marina. La speranza è che finalmente nel 2021 si possa tornare a riascoltare il rombo dei motori e respirare l’inconfondibile “fragranza” dell’alcol metilico, con cui vengono alimentate le monocilindriche. Confidando che non ci siano intoppi nelle attività necessarie alla ricostruzione del “tempio” dello Speedway italiano, si potranno organizzare nuovamente giornate di promozione della disciplina, oltre al ritorno delle sessioni di allenamento e delle gare.

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Barlume di speranza 


Si muove qualcosa anche nelle Marche, dove da anni è attiva per gli allenamenti la pista di Potenza Picena (MC), gestita da Paolo Salvatelli. Un altro illustre ex pilota, Fabrizio Vesprini, ha annunciato la volontà di realizzare un Ranch dove troveranno posto un ovale per lo Speedway e un tracciato per il Flat Track. Si tratta di una nuova possibilità per cimentarsi nella guida senza freni, Vesprini è un’assoluta garanzia in fatto di insegnamento e crescita dei giovani, come dimostrano i risultati conseguiti nell’ultimo decennio nel Flat Track, che potrà replicare anche nello Speedway.

Per risollevare le sorti di questa specialità, un esempio è quello di una Nazione che poteva contare su quattro-cinque piloti, e che in pochi anni è arrivata ad avere altri cinque elementi di altissimo livello: la Lettonia. Il Paese baltico ha soltanto due piste di Speedway attive, Riga e Daugavpils, e una storia sportiva non certamente paragonabile alle Nazioni più blasonate, vedi Polonia e Danimarca. Eppure, tramite la promozione nelle scuole del Motocross e dello Speedway, è riuscita in breve tempo a formare una decina di ragazzini per la guida in controsterzo, oggi più di qualcuno tra loro corre nel campionato polacco e fa incetta di titoli Junior europei e mondiali. Il lavoro sui giovani ha contribuito indubbiamente ad aumentare la competitività dei piloti lettoni e la partecipazione alla Baltic League, campionato giovanile riservato agli Under 16, che si disputa da un paio di stagioni in Lettonia, Finlandia, Estonia e Russia. I segnali per far crescere il movimento anche in Italia ci sono, a piccoli passi e con una programmazione oculata i nuovi piloti arriveranno.

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