Manubri larghi: l'infinito Attilio Pignotti

Manubri larghi: l'infinito Attilio Pignotti

Ex stella del Motard, ora coordinatore della specialità, ma anche campione di E-Bike

Claudio Orlandani

29.10.2021 ( Aggiornata il 29.10.2021 11:40 )

Attilio Pignotti non finisce mai di stupire, non soltanto nel motociclismo ma adesso anche nell’E-Bike. L’avevamo lasciato qualche anno fa che aveva appena perso il titolo mondiale Supermoto S2 (nel 2007) a causa di un problema tecnico proprio all’ultima gara, poco dopo era diventato Tecnico Federale FMI, Commissario Tecnico, Responsabile Nazionale FMI e infine Coordinatore della specialità, ruolo che tutt’ora ricopre con la professionalità di sempre.

Ma “Attila” Pignotti, dopo un periodo lontano dalle corse, ha deciso anche di provare la nuova specialità dell’EBike Cross, ramo del Fuoristrada in seno alla FederMoto. La scelta è stata dettata prima soltanto per seguire da vicino il figlio Andrea (nella foto di copertina, i Pignotti), ma successivamente si è convinto delle sue potenzialità e si è cimentato!

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L'intervista


Attilio, ieri vice campione del Mondo individuale e campione del Mondo a Squadre Supermoto, oggi campione italiano E-Bike Cross. Stesse emozioni o, maturando, cambia anche lo spirito agonistico?

“Quando correvo in Supermoto avevo la responsabilità di fare risultati: allenamenti continui in moto, in palestra, test e tensione alta. Nell’E-Bike Cross è iniziato tutto per gioco, mi è sempre piaciuto viaggiare con mountain bike e bici da corsa, infatti dopo aver smesso con le moto, mi sono dedicato alle bici, disputando gare regionali e nazionali. Mi sono rimesso in gioco, con il supporto del Team Valdinievole”.

Cos’è cambiato nelle competizioni di Supermoto rispetto a quando eri tu protagonista della scena?

“Oggi le moto sono preparate per andare veloci sul tratto on-road, anche perché il tratto off-road è diventato una piccola parte. Quando correvo c’erano più Case che schieravano piloti professionisti ad alto livello. Oggi molti team si sono ridimensionati a causa della crisi economica, non potendo contare sul supporto delle Case. Ma il clima nel paddock resta competitivo e la presenza dei piloti, pur meno nutrita, è valida e professionale”.

Oggi, con il senno di poi, gestiresti diversamente la posizione di leader del Mondiale 2007?

“Agirei diversamente in molte situazioni, ma grazie alle difficoltà avute e agli ostacoli superati, ho acquisito fiducia ed esperienza che adesso amo trasmettere nel lavoro e nello sport. Forse avrei potuto gestire meglio il mio vantaggio, credendoci di più. Eravamo partiti per fare bella figura ma nessuno avrebbe mai creduto che sarei arrivato a lottare per il titolo mondiale”.

Quante furono le notti insonni dopo quella beffa?

“Davvero non ci fu il tempo di digerirla: dopo l’ultima gara del Mondiale, dovetti subire l’operazione alla spalla destra e poi mi concentrai sulla riabilitazione, perché volevo rispettare gli impegni con la KTM. Quei cinque punti di distacco in classifica mi lasciarono l’amaro in bocca, ma ero e sono consapevole di aver dato il massimo, e per motivi meccanici non portai a casa il titolo. Quell’anno fui secondo anche nel tricolore e nel Mondiale a Squadre, che ho vinto l’anno successivo in sella a una moto non ufficiale”.

Oggi ti diverti con tuo figlio Andrea nell’E-Bike Cross, dove quest’anno siete diventati entrambi campioni.

“Condividere la stessa passione con il proprio figlio è meraviglioso! Anche lui, dopo aver praticato un po’ di Motard a 14 anni ha ereditato la stessa mia passione per le bici, così mi ha convinto a partecipare alla nuova formula del tricolore E-Bike Cross della FMI. Il primo anno ha vinto il Campionato Under 35 ed è stato 2° al mondiale EX1, con una bici privata curata da Rodas. Quest’anno, con il Team Valdinievole di Vannucci, con una Polini-Bhoss, ha vinto il titolo sia nell’Italiano EXJ che nel Mondiale EX1. Io sono partito per fare poche gare, visti i tanti impegni lavorativi e federali, ma poi mi hanno convinto a partecipare a tutto l’Italiano in EXS con una Polini-Berria, e proprio all’ultima gara ho vinto il titolo. Andrea ha il mio stesso spirito e spero che possa ottenere ottimi risultati. Ci alleniamo insieme, una volta a settimana, dedicandoci soltanto all’aspetto tecnico”.

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