Manubri larghi: Paco Castagna a ritmo di tango

Manubri larghi: Paco Castagna a ritmo di tango

Il figlio d'arte si cimenterà anche nel campionato argentino di Speedway

06.12.2021 ( Aggiornata il 06.12.2021 16:10 )

Da fine anni Ottanta, e fino ai primi Duemila, Armando Castagna ha trascorso spesso e volentieri i mesi invernali nella patria dell’asado e del tango, prendendo parte alle gare sugli ovali argentini. A distanza di vent’anni tocca al figlio Paco portare avanti la dinastia Castagna nell’emisfero sud. Rispetto alle scorse edizioni, quest’anno il Campeonato Estival de Speedway si preannuncia davvero interessante, con tre mesi di gare su tante piste differenti. A nobilitarlo sarà la presenza, oltre al nostro portacolori, di altri piloti europei che innalzeranno l’asticella della competitività. L’obiettivo dichiarato di Paco Castagna (nella foto) è vincere il titolo, conquistare la stima e la passione del caliente pubblico sudamericano e magari battere, nella sua terra natia, l’acerrimo rivale Nicolas Covatti, che potrebbe essere al via in un paio di gare nel nuovo anno.

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Sei già stato in Argentina qualche tempo fa, ma da spettatore: che impressioni avevi ricavato dal tuo viaggio?

“Sono dodici anni che non vado, quindi molte cose sono cambiate, di piste ne ho vista una soltanto e quest’anno nemmeno si correrà su quel tracciato! Questa sarà la mia prima esperienza in Argentina da pilota, sarà tutto nuovo, ma sono contento ed eccitato. La gente è molto ospitale e non vedo l’ora di arrivare”.

Papà Armando è diventato un vero e proprio idolo da quelle parti, sarà impegnativo portare il cognome Castagna sulle spalle.

“Ha fatto moltissimi anni laggiù, è idolatrato ed è un personaggio molto rispettato, ha vinto parecchio e si è creato molti amici. Questo mette un po’ di pressione su di me, ma i miei obiettivi sono ben chiari e quindi vado con la mente ‘limpida’”.

In Argentina il tuo arrivo è stato una bomba mediatica: dovrai abituarti ad avere la luce dei riflettori sempre puntata addosso.

“Appena è stata ufficializzata la mia partecipazione, il telefono ha cominciato a suonare e non si è più fermato. Avere molti amici in Argentina significa anche che nel corso degli anni hanno seguito i miei progressi, ora sono tutti entusiasti di potermi vedere correre, sono molto appassionati”.

Tre mesi lontano da casa per una sfida difficile ma stimolante: cosa ti ha spinto ad accettare la proposta argentina?

“Sarà dura da una parte, ma dall’altra quest’anno ho visto cosa significa correre tanto e stare sulla moto. Sono migliorato molto grazie a questo, quindi spero di arrivare all’inizio della prossima stagione pronto e preparato al meglio. In testa c’è soltanto quello”.

Il campionato argentino si prospetta molto interessante con 15 gare su sei piste differenti. Non sarà affatto facile correre su tracciati mai affrontati prima.

“Esatto, molto affascinante! In più ci sono piloti locali da non sottovalutare per niente, sono forti e conoscono le piste. Mi carica molto questa sfida”.

Covatti ci ha confidato che potrebbe partecipare a qualche evento nel nuovo anno, sarebbe la riproposizione di un duello sempre leale e avvincente: sarà ancora più difficile batterlo a casa sua?

“Se così fosse, ne sarei davvero felice. Tra me e lui si lotta sempre con lealtà e rispetto. In Argentina è l’eroe nazionale, sarà interessante vedere cosa emergerà da quelle gare, ma come dicevo prima, mi concentrerò su ogni singola batteria per volta per raccogliere il maggior numero di punti”.

A livello di moto e staff, come ti sei organizzato per disputare le gare?

“Grazie all’aiuto dei miei sponsor, Apitrans in particolare, manderò la mia moto con dei pezzi di ricambio, perché in loco è difficilissimo trovare il necessario, mentre avrò uno staff locale, un gruppo di amici pronti ad aiutarmi. Sarà interessante. Ci vorrà molta lucidità, in tutto, cercando di lavorare a stretto contatto con loro per avere il massimo risultato”.

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