Manubri Larghi: Pedersen, 44 anni e non sentirli

Manubri Larghi: Pedersen, 44 anni e non sentirli

Il danese resta il pilota più imprevedibile del mondo dello Speedway. Andiamo a scoprire alcuni delle sue ultime avventure 

24.12.2021 ( Aggiornata il 24.12.2021 17:17 )

Luglio 2021 sarà sicuramente ricordato come il mese di Nicki Pedersen, che ne ha combinate davvero di tutti i colori in pista e fuori dall’ovale. Il 5 luglio, dal suo profilo Instagram il quarantaquattrenne danese ha pubblicato una storia con una foto dall’auto in cui viaggiava con altri due piloti connazionali dichiarando di aver ricevuto una multa per eccesso di velocità dalla polizia polacca (immortalato dall’autovelox a 205 km/h in una strada statale), inserendo nel post le faccine sorridenti e il simbolo dei soldi. Quasi a voler dire: pago la sanzione (non è prevista la confisca della patente) ed è tutto come prima. Tifosi polacchi e fans inferociti di fronte all’atteggiamento irriverente di Pedersen, che qualche ora dopo ha deciso di rimuovere la “bravata”. Ma il peggio doveva ancora venire: nella stessa giornata, la Confederazione danese dello Sport gli ha comminato una sospensione dalle attività agonistiche in patria e all’estero, in seguito a un diverbio molto acceso con un arbitro durante una gara di Lega nazionale a inizio giugno.

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Gli eccessi di un pilota straordinario


La pronta replica dell’avvocato difensore di Pedersen, Adam Ringsby Brandt, non aveva inizialmente avuto esito positivo, ma alla fine la Confederazione danese è tornata sui propri passi, riammettendo Pedersen in sella. Una vicenda che ha lasciato forti perplessità nell’ambiente dello Speedway, ma che ha fatto tornare alla luce il “caratteraccio” di Pedersen, non nuovo ad azioni sopra le righe.

Ricevuto il semaforo verde per gareggiare, ci si è messa la pioggia a rovinare il ritorno, se così si può definire, dello scandinavo in pista dopo due giorni di divieto. La gara del suo club polacco del Grudziadz, opposto al Torun, è stata rinviata per maltempo dalla domenica al martedì, quando proprio Pedersen è stato protagonista di uno spaventoso incidente nella sua prima uscita. Un contatto con il connazionale Bjerre e con Jack Holder lo hanno scaraventato a tutta velocità contro le barriere di protezione della seconda curva. Moto piegata in due, pilota dolorante a terra privo di conoscenza, subito caricato in ambulanza e trasportato nell’ospedale di Grudziadz. Grande apprensione per le sue condizioni, e un primo bollettino medico ha escluso fratture, evidenziando forti contusioni a collo, testa, spalle e addome. I medici volevano tenere il danese in osservazione nella notte, per escludere complicazioni dopo uno schianto del genere. Ma Pedersen, dopo qualche ora di letto d’ospedale, ha firmato le dimissioni volontarie dalla struttura ospedaliera, perché l’indomani aveva un volo con destinazione Spagna, per ricongiungersi alla fidanzata e trascorrere una decina di giorni di vacanza. E così è stato. Si è fatto accompagnare all’aeroporto di Berlino viaggiando per cinque ore in auto, ed è salito sull’aereo per la penisola iberica. “Dopo una caduta così terribile, devo guardare positivamente all’esito della situazione, perché avrebbe potuto finire davvero male”. il commento di Pedersen prima di imbarcarsi sull’aereo.

Pedersen si è confermato un pilota che non si presta a mezze misure: o lo ami, o lo odi. Un pilota straordinario, con un fisico titanico che gli ha consentito di superare un’infinita serie di gravi infortuni in una carriera da tre titoli mondiali. Irruente e a volte scorretto nei duelli con gli avversari in pista, ma sempre disponibile ai box quando gli chiedi una intervista. Maestro nel caricarsi sulle proprie spalle il ruolo di leader indiscusso quando ha corso per la propria Nazione e nei club europei nei quali ha militato e milita tutt’ora, con risultati in gara ancora oggi sensazionali. Il danese vanta infatti la migliore media punti nella squadra del Grudziadz, nella Ekstraliga (due punti di media per manche), nonostante il club sia in fondo alla classifica della competitiva Lega polacca. Non da meno nel campionato danese, una media di quasi nove punti a gara che tengono a galla il club dell’Holsted, quarto nel ranking. Buone vacanze Nicki, ti aspettiamo con impazienza negli ovali con il tuo consueto “caratteraccio” agonistico.

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