Manubri Larghi: Kevin Corradetti, l'astro nascente del Flat Track

Manubri Larghi: Kevin Corradetti, l'astro nascente del Flat Track© Federmoto/Roberto Tomba

La nostra intervista al vice campione del Mondo della disciplina, risultato ottenuto a soli 18 anni

18.01.2022 ( Aggiornata il 18.01.2022 12:29 )

Diciotto anni, Kevin Corradetti si è imposto nel campionato italiano di Flat Track, conquistando anche una prestigiosa medaglia d’argento nel Mondiale. Sono già cinque le stagioni agonistiche per “il Kevo”, che prima della consacrazione di quest’anno aveva già messo in bacheca due terzi posti nell’Italiano.

La sua guida aggressiva, a tratti scomposta, gli valgono l’appellativo che abbiamo scelto per il titolo. La combattività è un tratto distintivo come il numero 27, scelto in onore di Casey Stoner.

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Come e quando hai iniziato ad avvicinarti al Flat Track?

“Avevo nove anni, papà Stefano mi aveva portato all’Ippodromo di Monte Giorgio, in provincia di Ascoli, per assistere a una prova del campionato italiano. Mi sono appassionato alla guida di traverso, papà mi aveva preparato una moto, una 85 cm³ due tempi, ho iniziato a girare con il supporto di Fabrizio Vesprini, passando dopo qualche anno alla cilindrata 150”.

Nel 2017 hai esordito nel campionato italiano con la 250, dando subito filo da torcere ai migliori specialisti. Al compimento dei 16 anni è avvenuto il passaggio alla 450, com’è stato il cambio di cilindrata?

“Sono stato un po’ penalizzato perché nel 2019 è cambiato il regolamento, con i pneumatici soltanto da 17 pollici, mentre fino all’anno precedente era possibile utilizzare anche quelli da diciannove. Ero piccolo di statura, la moto era molto alta e faticavo non poco a rimanere in sella sfiorando appena il terreno con gli stivali. Poi la moto era decisamente più difficile da guidare, ma mi sono adattato, soprattutto l’anno successivo, quando sono arrivati i primi risultati importanti della mia carriera”.

I ricordi del 2021


A un mese dall’inizio del Mondiale 2021 hai scelto la Zaeta, abbandonando la KTM. Una moto tutta nuova, incomparabile con le rivali, progettata in modo specifico per la guida di traverso. Cosa ti ha convinto?

“La chiamata è arrivata un po’ a sorpresa, ma ho valutato diversi aspetti, primo tra tutti la possibilità di prendere parte al Mondiale. Avevo un budget molto limitato, non potevo sobbarcarmi i costi delle trasferte in giro per l’Europa. La scelta non è stata facile, da un lato volevo rimanere fedele a Vesprini, che mi ha aiutato moltissimo a crescere in questa disciplina. Dall’altro, c’era una nuova sfida con la garanzia di poter disputare il Mondiale, la Zaeta in questo senso mi ha garantito il sostegno economico e una moto di prim’ordine”.

Poche settimane di test con la Zaeta prima dell’esordio mondiale, ma i risultati non hanno tardato ad arrivare.

“È stato difficile all’inizio, il settaggio non si sposava molto con il mio stile di guida. Allenamento dopo allenamento, con il prezioso supporto dell’ingegner Giulio Bernardelle (proprietario del marchio Zaeta, ndr) e dei meccanici, siamo riusciti a migliorare notevolmente le prestazioni della moto, ho iniziato a guidarla come piace a me. Alla fine la soddisfazione è stata reciproca, il titolo italiano e il secondo posto nel Mondiale hanno fatto contenti tutti”.

La stagione 2021 è stata quella della tua consacrazione, quale gara non potrai dimenticare?

“La vittoria di Boves, nell’unica pista del campionato italiano in un circuito TT e dove si monta il secondo freno, mai usato prima. Mi sono dovuto adattare a un tracciato difficile per me e per la Zaeta, ma alla fine ho vinto. Per il Mondiale, è indimenticabile la vittoria che ho colto a Pardubice, davanti a tantissima gente e in un’atmosfera unica. Nelle prove libere sono andato forte, le batterie di qualifica sono state molto combattute, nella finale ho azzeccato la partenza perfetta e ho comandato la manche dalla prima all’ultima curva. I sorrisi e la felicità dei miei genitori sono stati un momento impagabile”.

Quali sono i tuoi obiettivi per questa stagione?

“Parteciperò all’Italiano e al Mondiale, con la Zaeta dobbiamo formalizzare l’accordo ma ritengo di disputare un’altra stagione con questa moto. Sto valutando di prendere parte a gare all’estero, per fare esperienza e migliorare le mie prestazioni”.

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