Officina: valvole, non c'è due senza quattro

Officina: valvole, non c'è due senza quattro

L'imperativo è: aumentare il numero delle valvole per incrementare il regime di rotazione

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30.06.2022 ( Aggiornata il 30.06.2022 10:57 )

Gli altri Costruttori


Ben presto anche gli altri costruttori impiegati in campo agonistico hanno iniziato a provare teste a quattro valvole. I risultati che hanno ottenuto però non sono sempre stati tali da giustificare il passaggio alla nuova soluzione. La ragione di questa apparente stranezza sono abbastanza semplici: non tutti hanno subito apprezzato quali e quanti vantaggi sarebbe stato possibile ottenere “utilizzando” al meglio le quattro valvole. Spesso sono state sfruttate non completamente, se non addirittura male…

Alcuni costruttori hanno semplicemente modificato la stessa fusione della testa in modo da poter montare quattro valvole al posto di due, senza cambiare nient’altro. L’angolo tra di esse rimaneva elevato. La MV Agusta invece ha realizzato un motore tricilindrico studiato fin dall’inizio per tale soluzione, con una testa nella quale spiccava un angolo tra le valvole notevolmente ridotto. Poi in GP è iniziata l’era dei due tempi e l’evoluzione dei 4T, per quanto riguarda le moto da competizione, si è arrestata. Con un sensibile ritardo le distribuzioni a quattro valvole si sono comunque andate ad affermare poi sui modelli di serie. All’inizio degli anni Ottanta tutte le sportive ne erano dotate.

Per amore di verità va detto che le quattro valvole per cilindro non costituivano una soluzione inedita. Rimanendo in campo moto, era stata impiegata in passato da alcuni costruttori importanti (Indian, Guzzi, Rudge) ma non si era mai affermata in maniera significativa.

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