Polvere di Stelle: un viaggio nella storia dei Marchi tedeschi

Polvere di Stelle: un viaggio nella storia dei Marchi tedeschi

Le aziende che operarono nell’area per oltre 40 anni conosciuta come Germania Est: le vicende della Alge e della Diamant, associatasi alla Opel “motociclistica”

15.06.2021 ( Aggiornata il 15.06.2021 19:53 )

Prima dello scoppio della Seconda Guerra mondiale le Marche britanniche dominavano il mercato mondiale, ma erano insidiate con sempre maggior vigore dalle industrie concorrenti italiane e tedesche. Quelle americane, che avevano primeggiato negli anni nel primo ventennio del secolo, negli anni Trenta si stavano avviando all’estinzione. La più grande industria motociclistica del Mondo in quel periodo era la tedesca DKW; la sua sede era a Zschopau, un grosso paese della Sassonia vicino al confine con la Cecoslovacchia.

Dal suo stabilimento uscivano i motori a due tempi più moderni ed efficienti del Mondo, montati su motociclette di piccola e media cilindrata, da 100 a 500 cm³ e su modelli da corsa estremamente competitivi. Scatenata la guerra il 1° settembre 1939 con l’invasione della Polonia, tutte le principali industrie del Reich furono chiamate a convertirsi alla produzione militare e fra queste la DKW, che realizzò speciali versioni della RT 125 e della NZ 350; nel 1944 in fabbrica furono obbligate a lavorare anche da 500 a 800 donne ebree trasferite dal campo di concentramento di Auschwitz. Il 19 marzo 1945 lo stabilimento subì un pesante bombardamento aereo alleato e l’8 maggio le truppe dell’esercito sovietico presero possesso di Zschopau. Il 3 luglio dello stesso anno, su ordine dell’amministrazione militare sovietica in Germania, venne avviato lo smantellamento dell’intera fabbrica DKW e soltanto la tenace opposizione degli operai e degli amministratori locali riuscì a impedire che gli edifici fossero rasi al suolo con la dinamite.

Tutti i macchinari furono spediti a Izhevsk, grosso centro industriale della Russia centrale e al trasferimento vennero forzati anche diversi ingegneri, con a capo il geniale direttore tecnico Hermann Weber, perché provvedessero all’installazione di tutte le attrezzature ex DKW nella fabbrica Izh (dove oggi si costruiscono le automobili Lada) produttrice di armi e di motociclette fin dal 1929. Da quell’impianto, divenuto in tal modo modernissimo, uscirono nuovamente le DKW NZ 350, ovviamente con il nuovo marchio Izh, mentre in Germania dalle ceneri della grande DKW nascevano due nuove aziende. A Zschopau, nel territorio orientale di pertinenza sovietica, cioè all’interno di quella che venne chiamata “Cortina di ferro”, l’industria motociclistica riprendeva vita come “Industrieverwaltung Fahrzeugbau”, abbreviato in “IFA”; contemporaneamente, a occidente, a Ingolstadt in Baviera, risorgeva il marchio originale DKW. Di ciò che avvenne poi alle tre aziende fin qui protagoniste di questa storia ci occuperemo in seguito. Ora mi preme far notare che la DKW non era la sola Casa produttrice di motociclette con sede nelle regioni Sassonia e Turingia, ossia in quelle terre che furono rinchiuse – non soltanto in senso figurato – entro la Cortina di ferro o Deutsche Demokratische Republik (DDR).

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Alge e Diamant


Diverse altre Marche, infatti, operavano in questa parte della Germania prima della guerra; nessuna sopravvisse alla grande crisi del crollo della Borsa di Wall Street del 1929 o al conflitto, ma non per questo la loro storia deve andare dispersa.

Cominciamo dalla Alge, il cui marchio deriva dal nome del fondatore, Alfred Geißler di Lipsia, fabbro provetto ma anche commerciante di ferramenta, porcellane, macchine da cucire, cristalli, biciclette, grammofoni, articoli vari e giocattoli. Geißler, o Geissler, vendeva e riparava un po’ di tutto e questa attività poliedrica gli fruttò grande esperienza e anche la capacità di comprendere bene gli orientamenti del mercato. Così, dopo vent’anni di combinazione stretta negozio-officina decise di cominciare a fabbricare motociclette. Il primo modello vide la luce nel 1925 e fu presentato alla Fiera di Lipsia: era una 175 a due tempi di impostazione turistica offerta in due versioni, una con potenza entro i 2,5 CV – esentasse – e una di 3 CV, entrambe con cambio a tre rapporti e trasmissione finale a cinghia. Inizialmente il motore era costruito dallo stesso Geißler, ma dava problemi, così fece ricorso a motorizzazioni terze: Küchen, MAG, Sturmey-Archer, JLO, Villiers e Blackburne.

La gamma dei modelli si ampliò rapidamente da 125 a 500 cm³ con potenze da 2,5 a 16 CV e fu affiancata da tricicli da trasporto con motori Villiers da 175 a 350 cm³. Nel 1930 Alfred Geißler perse la vita in un incidente stradale mentre guidava una sua moto. Gli subentrò il figlio Oswald, ma la grande crisi economica che sconvolse quell’anno la Germania gli impedì di continuare l’opera del padre. Le ultime moto Alge furono vendute nel 1933.

Fondata nel 1885 a Chemnitz, in Sassonia, dai fratelli Friedrich Wilhelm e Wilhelm Friedrich Nevoigt, la Diamant cominciò l’attività coprendo diversi ambiti produttivi: dalle biciclette agli accessori per macchine da maglieria, alle penne e, dal 1903 al 1908, anche biciclette a motore. L’azienda, dedicatasi poi soprattutto alla produzione di biciclette di qualità molto apprezzata, crebbe rapidamente, tanto che nel 1916 contava oltre 1000 dipendenti e nel 1920 incorporò la Elite-Werke, una fabbrica che dal 1914 produceva biciclette a motore e automobili. Nel 1926 entrarono in produzione motociclette di ottima fattura con motori JAP e Kühne a valvole laterali o in testa, vendute con il marchio Elite Diamant, ma l’azienda in quel periodo entrò in grave crisi finanziaria e fu rilevata dalla Opel, la grande Casa automobilistica che aveva iniziato producendo motociclette fino al 1907 e aveva ripreso questa strada dopo il 1918.

Opel


Nel 1928 la Opel aveva in produzione una sua gamma di motoleggere e motociclette la cui ammiraglia era la Opel Neander 500, una moto decisamente all’avanguardia per il suo tempo. La produzione motociclistica Opel venne assegnata allo stabilimento Diamant, ma i risultati non furono all’altezza delle aspettative, per cui la Opel si ritirò, la Elite chiuse i battenti e la Diamant proseguì la produzione di biciclette e moto presentando nel 1932 nuovi modelli di 350 e 500 dotati di motori Küchen, oltre a motoleggere con motori Sachs. Dopo la guerra, la Diamant, nazionalizzata, cessò la costruzione di moto per dedicarsi esclusivamente alle biciclette: tra il 1949 e il 1990 ne sono state prodotte 8,4 milioni. Nel 1957 e 1959 le biciclette Diamant hanno vinto il campionato mondiale su strada rispettivamente con Gustav-Adolf “Täve” Schur e Bernhard Eckstein. Privatizzata dopo la caduta del muro di Berlino, dal 2003 l’azienda Diamant fa parte dell’American Trek Bicycle Corporation; nel 2018 ha costruito 196.000 biciclette, metà delle quali con motori elettrici, e ha programmato una notevole crescita.

continua

 

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