Polvere di Stelle: la dinastia Maffeis

Polvere di Stelle: la dinastia Maffeis

Bernardo fu il capostipite, imparando i segreti della tecnica nell’officina di Figini e Lazzatti. Ma fu il fratello Carlo a compiere le imprese alla guida

10.06.2022 ( Aggiornata il 10.06.2022 11:15 )

La scalata al vertice


Carlo Maffeis corse anche dal 1905 al 1911, ma di questa sua attività agonistica non si ha documentazione, anche se le fonti dell’epoca riferiscono che già allora era considerato uno dei più forti piloti d’Italia.

Probabilmente la sua presenza alle gare era diminuita perché, come un altro campione della moto, Giovanni Ravelli, si era lasciato prendere dal fascino del volo. Ritroviamo infatti notizie su di lui il 27 agosto 1911, ma non in sella a una moto, bensì ai comandi di un aereo monoplano Bleriot XI nella Grande Riunione Aviatoria di Rimini. Due mesi dopo, assieme agli aviatori Romolo Manissero, Alberto Verona, e Giulio Brilli, Carlo Maffeis effettuò il primo esperimento di servizio postale aereo sul percorso Milano–Torino e ritorno. Ma evidentemente non si sentì appagato dal solo volare e nel 1912 tornò a correre in moto con la massima determinazione: vinse il campionato milanese, e non fu una vittoria da poco, visto che batté Ernesto Vailati, ritenuto un vero asso sia nei velodromi che su strada, quindi trionfò nella 10 km di Varese e a fine stagione sulla pista milanese del Trotter si laureò campione italiano classe 500 guidando una Moto Rêve.

Un anno particolarmente importante fu il 1913, in cui per la prima volta oltre a Carlo sul podio di una gara motociclistica comparve anche il nome di suo fratello minore Miro. Fu al circuito di Cremona, a inizio anno, quando entrambi si classificarono al secondo posto rispettivamente in prima e in seconda categoria. Poco dopo corsero insieme nella “100 km Gran Premio Città di Torino” e vinsero Miro la 350 su Douglas e Carlo la 500 su Moto Rêve.

Decisamente il cognome Maffeis nel panorama dello sport motociclistico nazionale stava scalando il vertice! Poi Miro vinse ancora la 350 in una delle più dure corse su strada di quell’anno, la Roma-Napoli-Roma, e Carlo batté tutti in pista a Torino nella 500. A fine stagione Miro Maffeis conquistò a Cremona il titolo di campione italiano della 350 e suo fratello quello della 500.

A fine novembre Carlo Maffeis si cimentò in una delle manifestazioni allora molto in voga: i tentativi di record sul km lanciato. La prova, riservata alle moto con peso di 75 kg, venne effettuata sul rettilineo da Milano a Sesto San Giovanni alla presenza di una giuria ufficiale, dei cronometristi, e di un folto pubblico di appassionati. Questo un estratto della cronaca della “Stampa Sportiva”: “Stretto nella sua maglia, ricoperta di un panciotto di pelle, sulla sua Moto-Rêve, debitamente aumentata di peso con tubi di piombo, Maffeis è partito dopo qualche centinaio di metri di slancio. Vedemmo macchina e uomo uniti in un sol pezzo, come fusi. Il tremendo bolide passò davanti al primo cronometrista a un a velocità impressionante, per poi passar e davanti al secondo a una velocità folle, strappando agli astanti un grido di entusiasmo, mentre il cronometro segnava 31” 3/5. Nel chilometro di ritorno, mentre già era lanciato a una velocità fantastica, la macchina ha delle ratées, obbligando il campione a fermarsi. Maffeis ritenta la prova e, passando, apparirebbe che la velocità sia inferiore a quella del primo tentativo, ma il cronometro segna 31” 2/5 (tempo medio del cronometro 31”5, a un a velocità oraria di km 114,285… Indiscutibilmente Carlo Maffeis è l’uomo più forte che conti il mondo motociclistico, capace di poter riuscire nelle imprese più ardue, e pare tornato ai suoi tempi migliori, quando passava di vittoria in vittoria”.

continua

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