Polvere di Stelle: il Messico e la rivoluzione a due ruote

Polvere di Stelle: il Messico e la rivoluzione a due ruote

Il Paese sudamericano e le motociclette, una storia che inizia anche con il reazionario Pancho Villa e prosegue con Islo e Carabela, il marchio promosso dall’italiano Vecchi

28.09.2022 ( Aggiornata il 28.09.2022 15:04 )

L'Harley e Villa


A contribuire alla fama delle Harley-Davidson in Messico furono le gesta di Francisco (Pancho) Villa, pseudonimo di José Doroteo Arango Arámbula, passato alla storia come uno dei promotori armati della rivolta contro il dittatore Porfirio Diaz scoppiata nel 1910. Già governatore dello Stato messicano del Chihuahua, nel 1914 diventò comandante della divisione del Nord dell’esercito rivoluzionario e ottenne vittorie che lo fecero diventare leggendario. Pancho Villa amava le moto e fra le dotazioni delle sue truppe figuravano moto Indian e Harley-Davidson.

Le usò nella battaglia che portò alla conquista della città di Torreon e due anni dopo (1916) fecero parte dell’incursione nel Nuovo Messico (Stati Uniti) contro la città di Columbus. Fu questa incursione che provocò una dura risposta da Washington, che inviò 5000 uomini, con camion, aerei e per la prima volta moto e sidecar da guerra Harley-Davidson alla caccia di Pancho Villa, il quale riuscì comunque a sfuggire alla cattura, magari guidando la sua veloce Indian Scout.

L’atmosfera pesantemente rivoluzionaria dominò in Messico negli anni Venti e condizionò in parte anche il decennio successivo, caratterizzato dallo sforzo di pacificare il Paese e indirizzarlo verso la modernizzazione sociale ed economica. Il cambiamento atteso avvenne nel secondo dopoguerra, quando all’attività commerciale di Benjamín Martín del Campo, ormai consolidatasi con la creazione del Gruppo BMC, si affiancarono le prime iniziative industriali messicane in campo motociclistico.

Nel 1955, Isidro López Zertuche, imprenditore metalmeccanico, decise di aprire uno stabilimento per la costruzione di motociclette. Venne così fondato il marchio Islo, con sede a Saltillo, e nel 1957 il primo modello fece l’apparizione sul mercato. Era un ciclomotore di 50 cm³, robusto ed economico, con motore acquistato dall’italiana Franco Morini, che più tardi fornì anche un 175 a due tempi.

La nuova fabbrica messicana lanciò presto altri modelli avventurandosi anche nella costruzione in proprio di propulsori a due tempi tra cui un 200 cm³ che conobbe anche una versione di 250 e una di 350 cm³, motori adottati su modelli Fuoristrada e da Trial. Questi prodotti di media cilindrata vennero venduti con il marchio “Islo-Cooper” e parteciparono con successo a gare in Messico e nel Texas. Nel 1957 i fratelli Walter ed Egone Hessel, titolari di un’industria per la costruzione di biciclette a Naucalpan, decisero di seguire l’esempio della Islo finanziando la nascita di una fabbrica di motociclette.

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