Polvere di Stelle: la breve gloria di Cremona

Polvere di Stelle: la breve gloria di Cremona

La città lombarda ospitò una delle prime classiche dedicate alla Velocità: a fermarla non fu la guerra, ma le mire espansionistiche delle Case italiane e i debiti

07.10.2022 ( Aggiornata il 07.10.2022 14:55 )

La soppressione del campionato 2022


A partire dal 1921 i campionati italiani di Velocità non furono più disputati in una sola gara, bensì con prove multiple, a testimonianza dell’effervescenza di questo sport e del notevole aumento di popolarità. Addirittura nell’anno del cambiamento, il calendario vide in programma ben 12 gare titolate, tra cui il Circuito di Cremona, che ebbe luogo il 10 luglio.

Su quella giornata, il cronista della “Stampa Sportiva” si espresse così: “Sul circuito di Cremona i migliori motociclisti italiani e alcuni stranieri hanno partecipato a una delle più veloci gare motociclistiche che difficilmente potrà essere superata per valore tecnico. Il miglior tempo segnato in questo circuito apparteneva dal 1914 all’inglese Mac Donagh alla media di 96 km/h. Fin dal primo giro, domenica, Carletto Maffeis batteva tale record con la sua macchina italiana di 500 cm³ Ma le grosse motociclette da 1000 cm³ incalzavano e divoravano la strada. Edoardo Winkler e Miro Maffeis passavano in un volo fantastico sui rettilinei; chi avrebbe creduto possibile che su 63 km di percorso si mantenesse una media di 120 km all’ora? Non su pista, ma su strada non sempre perfetta, ingombra spesso di altri concorrenti, rotta da alcune non facili curve. Eppure Winkler al secondo giro ha esattamente segnato il tempo di 31’35”, pari a 120,644 all’ora! La velocità è sempre stata, del resto, la caratteristica del circuito cremonese. Nelle quattro categorie i vincitori sono stati: Francesco Franconi (Motosacoche 350); Ernesto Vailati (Sunbeam 500); Augusto Rava (Indian 750); Edoardo Winkler (Harley-Davidson 1000)”.

Il risultato della classe 350 non venne considerato ai fini del campionato in quanto il primo al traguardo, Franconi, pilota ufficiale della Motosacoche, era di nazionalità svizzera. Al termine della stagione agonistica 1921, i dirigenti del Moto Club d’Italia presero una decisione che definire ridicola è poco, cancellando dal calendario sportivo del 1922 il campionato italiano con questa motivazione: “La classifica individuale non risulta razionale in quanto determinante ne è l’elemento macchina”. Insomma… avevano scoperto che un pilota non poteva vincere senza una moto competitiva...

Questa incredibile pensata portò alla soppressione del campionato 1922, ma il Circuito di Cremona si disputò lo stesso, pur con minor prestigio. In gara furono 350, 500, 750 e 1000, che videro prevalere rispettivamente Erminio Visioli (Garelli), Ottavio Roero (Sunbeam), Oreste Malvisi (Harley-Davidson) e Domenico Malvisi (Harley-Davidson).

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