La dinastia Parrilla | Polvere di Stelle

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l ricordo di Angelo, scomparso pochi giorni fa, riporta a un’azienda protagonista tra moto e go-kart

26.05.2023 ( Aggiornata il 26.05.2023 14:51 )

La biografia di Angelo Parrilla


“Mentre la ‘Moto Parilla’ cresceva di immagine e di fatturato grazie alla qualità eccelsa del prodotto, dapprima per pochi e poi allargatosi ad una clientela via via più vasta anche con l’introduzione di un motociclo a due tempi di 250 cm³, Angelo frequentava le scuole elementari presso l’Istituto Vittoria Colonna nel cuore di Milano. Inizialmente la famiglia abitava in viale Sabotino 5, a 50 metri dalla bottega di elettrauto/pompe iniezione di Giovanni. Nel 1953 la famiglia si trasferirà in via Antonelli, 3 al quinto piano sopra ad una delle fabbriche ‘Moto Parilla’. Già a tre anni Angelo si entusiasmava, riconoscendo sulle piste i piloti ufficiali Parilla dal numero sulla motocicletta. Con il passare degli anni era sempre più difficile tenere Angelo lontano dal reparto corse che era un piano sotto all’abitazione, e dove Angelo scappava appena la madre allentava la sorveglianza. Angelo era uno scolaro modello, ma appena sentiva un po’ di odore di benzina o una messa in moto, diventava il più indisciplinato dei figli.

A otto anni, sapendo quali impegni il reparto corse si apprestava ad affrontare, appena vedeva che le luci del reparto rimanevano accese anche con il buio, scappava al piano di sotto e ci restava per delle ore subendone poi le inevitabili conseguenze. A tredici anni, una splendida presa di posizione nei confronti di ufficiali tributari che stavano mettendo in esecuzione pignoramenti del tribunale di Milano per il fallimento della finanziaria SAFEP che con la società SIL (Società Italiano Lombarda) gestiva le quote della Moto Parilla: nottetempo e per otto notti, con l’aiuto del fratello Achille di anni dieci, trasferì le motociclette MSDS del reparto corse di Vittorio Brambilla, Remo Manganelli e Ugo Cancellieri fino al garage da poco costruito dal padre Giovanni in via Boncompagni, 1, a trecento metri di distanza. Insieme alle motociclette salvò anche tutti i documenti dell’ufficio tecnico (progetti e disegni di tutti i prodotti Parilla, che altrimenti sarebbero finiti al macero e si sarebbe persa tutta la storia della Moto Parilla). L’uscita di Giovanni Parrilla dalla sua azienda è del gennaio 1961, la fine decretata della Moto Parilla è del 1965.

In questi cinque anni nulla più è stato progettato, si è solo cercato di vendere i motocicli che si potevano assemblare con quello che rimaneva nel magazzino. La SIL proprietaria della Moto Parilla si sarebbe dedicata dal 1961 alla produzione di motori per gokart progettati da Giovanni Parrilla, che nel frattempo aveva aperto una piccola azienda nel garage di fronte denominata FIMAS (Fabbrica Italiana Motori A Scoppio) che produceva i motori Saetta per go-kart. Le motociclette non esistevano più! Le due aziende si sarebbero date battaglia per otto anni senza esclusione di colpi in campo sportivo e commerciale. Angelo, così come il fratello, cominciò a seguire queste competizioni prendendone anche parte a livello dilettantistico (vincendone comunque diverse).

Pur studiando al Liceo Scientifico, a 18 anni aveva aperto una azienda personale denominata MAP (Meccanica Alta Precisione) per produrre gabbiette in ergal di qualità eccelsa che forniva esclusivamente a Giancarlo Morbidelli per le sue motociclette e per il reparto corse ufficiale. Nel 1968 Giovanni chiude la FIMAS e due anni dopo Angelo e suo fratello aprono la DAP, di cui tutti conoscono le vicende per aver portato grandi piloti ad emergere, dopo il kart, in monoposto e in F1. Angelo è stato un precursore per le raffinatezze nelle soluzioni telaistiche e soluzioni tecniche, tali da lasciare il mondo a bocca aperta. Aveva una spiccata capacità anche in campo commerciale e i commenti dicevano che sarebbe stato in grado di vendere ghiaccio agli Esquimesi. Dal lontano 1960 al 2018 Angelo ha dedicato tutto il suo tempo libero ad ordinare tutti i dati dell’ufficio tecnico della Moto Parilla e a risalire a tutti i risultati sportivi in tutte le Nazioni, nonché ad elencare tutti gli Agenti Generali e tutti i subagenti Moto Parilla nel mondo. Un impegno mostruoso. Insieme al caro e amato Bruno Baccari ha partecipato alla stesura del volume ‘Moto Parilla’.

Il suo sogno degli ultimi anni era di mettere in cantiere una seconda edizione molto più estesa della prima e in lingua inglese. Il nome Angelo Serafino Natale gli era stato dato dal padre Giovanni per ossequiare il fratello Angelo, Medaglia d’Oro della Grande Guerra, Sottotenente degli Arditi nel VI Reparto d’Assalto, II Divisione, caduto in una azione eroica il 28 ottobre 1918, ultimo Giorno di Guerra, per arrestare il devastante compito di alcune mitragliatrici austriache che spazzavano la piana di Conegliano Veneto. Angelo Serafino Natale ha ereditato dallo zio le stesse splendide doti, non ultima l’indifferenza per il significato della parola ‘Paura’; il suo motto: ‘Se quella porta deve essere aperta, semplicemente si apre’”.

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