Chi è nato prima tra auto, moto e triciclo? | Polvere di Stelle

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Per arrivare alle due e alle quattro ruote è stato necessario passare per le tre

15.02.2024 ( Aggiornata il 15.02.2024 10:36 )

Daimler, l'inventore della moto endotermica


Se i veicoli motorizzati, le locomotive, potevano dunque coprire velocemente lunghi tratti su binari di ferro, perché lo stesso non si sarebbe potuto fare anche su strade comuni, dove le biciclette già stavano sostituendo – per quanto possibile – i cavalli? Il ragionamento non assillava soltanto i cultori del già affermato motore a vapore. In Francia, il belga Etienne Lenoir (1822- 1900), da tempo impegnato nello studio di un motore a combustione interna, nel 1860 ne brevettò uno di sua concezione a cilindro orizzontale con alimentazione a miscela di aria e gas illuminante. Il rendimento del 4%, pressoché irrisorio, non ne impedì un buon successo commerciale, anche in virtù di una sorprendente affidabilità. Due anni dopo lo applicò a un veicolo a tre ruote, che chiamò “Hippomobile”, con cui coprì gli 11 km da Parigi a Joinville Le Pont in 90 minuti. Lenoir dimostrò dunque l’esistenza e l’applicabilità di un motore alternativo a quello a vapore, ma altri nel frattempo si dedicavano ancora al miglioramento del “vapore” e in particolare alla miniaturizzazione dei componenti.

Fra questi, chi ottenne il miglior risultato fu Sylvester Roper (1823-1896) di Roxbury, nel Massachusetts, il quale tra il 1867 e il 1869 realizzò una motocicletta a vapore di ottima fattura con cui si esibiva nelle fiere paesane sfidando i cavalieri. Negli anni successivi introdusse numerosi perfezionamenti che collaudò personalmente finché, nel 1896, mentre la guidava su una pista, fu colto da infarto, cadde e così, dopo essere stato il primo motociclista, fu anche la prima vittima di un incidente in moto. La moto di Roper è custodita nel National Museum of American History di Washington. Nel 1869 anche l’ingegnere francese Luis Guillaume Perreaux (1816-1889) brevettò un velocipede a vapore e molti studiosi segnalano lui come inventore della moto, ma in realtà il suo veicolo fu sempre sperimentato girando in circolo attaccato – al posto di un cavallo – alla ruota di un mulino. Arriviamo così al 1885, quando Gottlieb Daimler (1834-1900) – ingegnere tedesco già direttore di produzione della Gazmotorenfabrik di Colonia, l’industria produttrice di motori endotermici fondata da Nikolaus August Otto, inventore del motore quattro tempi – costruì, con l’aiuto dell’inseparabile amico e collega Wilhelm Maybach, il prototipo di un veicolo-laboratorio a due ruote (più due piccolissime laterali di sostegno) su cui montò un motore quattro tempi monocilindrico da 0,25 CV.

Con questo mezzo, battezzato “Einspur” (monotraccia) il figlio di Daimler, Paul, da Bad-Cannstatt, la località presso Stoccarda dove l’inventore si era trasferito dopo un burrascoso addio a Otto, raggiunse senza problemi Untertürkheim, distante cinque chilometri. Avendo realizzato il primo veicolo a due ruote con motore endotermico, Daimler viene universalmente ritenuto l’inventore della motocicletta. Una perfetta riproduzione della “Einspur” è stata riprodotta a grandezza naturale dalla Honda e si può ammirare al museo di Motegi.

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