Quando le moto diventano pezzi da museo | Polvere di Stelle

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Parliamo di grandi stilisti, come Starck, autore dell’Aprilia Motò 6.5 esposta al Guggenheim. Anche la Pack 2 di Tartarini fu protagonista a New York

13.03.2024 ( Aggiornata il 13.03.2024 10:04 )

Leopoldo Tartarini


Leopoldo Tartarini negli anni Cinquanta era stato famoso come corridore di grande talento e giramondo di successo. Divenne poi imprenditore, fondando la Casa motociclistica Italemmezeta–Italjet, e allo stesso tempo designer dotato di inventiva, senso artistico e “matita eccellente”. Dopo aver disegnato e prodotto i suoi primi modelli, fra cui l’iconica Mustang 50, nel 1966-67 Tartarini, partendo dal motore della Triumph Bonneville, creò la Grifon, una moto decisamente più aggressiva di linea rispetto all’originale inglese, e anche più performante grazie a una ciclistica superiore, dai freni, al telaio, alla posizione di guida. Un grande successo limitato soltanto dal ridotto potenziale industriale della piccola fabbrica bolognese di San Lazzaro di Savena.

Disegnò in seguito numerosi modelli per la Ducati e per altri costruttori anche stranieri, ma il suo capolavoro fu una moto pieghevole, la Pack 2 del 1979, un prodotto originalissimo che non era soltanto utile e perfettamente concepito per essere trasportato nel baule di un’automobile, su una barca o in un camper, ma venne anche riconosciuto come prezioso oggetto di design, tanto da ottenere stabile esposizione al Museo d’Arte Moderna di New York. La Pack 2 aveva un telaio in acciaio e le sovrastrutture in gomma e poliuretano, mentre il motore era lo stesso del Piaggio Ciao.

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