Quella (s)volta che: MotoAmerica... Come Rossi e Marquez

Quella (s)volta che: MotoAmerica... Come Rossi e Marquez

Nel MotoAmerica si supera al Cavatappi di Laguna Seca, ma con mezzi da 300 kg...

17.05.2021 ( Aggiornata il 17.05.2021 10:59 )

Negli anni Settanta, grazie al contributo di Walter Villa, l’Harley Davidson conquistò sei titoli iridati: cinque nella 250, di cui due costruttori, più uno piloti nella 350. In realtà, di statunitense quelle moto avevano poco: i motori erano Aermacchi, Marchio di cui il colosso di Milwaukee era proprietario, e i telai erano Bimota. Si trattava in ogni caso di moto da corsa, non certo di custom stradali. In pista, infatti, la leggerezza, l’aerodinamicità e le dimensioni contenute sono indispensabili. A meno di non inventarsi una competizione riservata a moto di questo genere, come hanno fatto gli organizzatori del MotoAmerica.

King of the Baggers


Lo scorso ottobre, in occasione dell’ultimo round, la pista di Laguna Seca ha ospitato una gara chiamata Drag Specialties King of the Baggers, della quale abbiamo accennato lo scorso numero sulla rubrica Cose di Case. Ecco come andò: tredici moto coinvolte, 11 Harley-Davidson e due Indian, tutte bagger, cioè moto cruiser dotate di valigie laterali e di un cupolino che di “ino” non ha proprio nulla. Fin dal primo turno il più veloce è stato Tyler O’Hara con una Indian Challenger: quattro secondi il suo vantaggio sulla moto gemella affidata a Frankie Garcia che però al semaforo è scattato meglio. Garcia ha conservato il comando soltanto un giro perché poi è salito in cattedra O’Hara. Ma al quarto passaggio è arrivato lungo al tornantino intitolato ad Andretti: l’escursione sulla sabbia ha permesso a Haydem
Gillim con l’Electra Glide Standard di portarsi in testa. Ma O’Hara non si è dato per vinto e a tre giri dal termine ha completato l’aggancio. Nella tornata seguente la Indian si è concessa il lusso di infilare la Harley all’ingresso del Cavatappi, una mossa quasi in stile Valentino Rossi su Casey Stoner o Marc Marquez sullo stesso Rossi, inimmaginabile con moto di quella stazza. O’Hara è andato a vincere con un secondo e 994 millesimi su Gillim e 14 secondi su Garcia. A lungo in quarta posizione, si è invece dovuto ritirare Ben Bostrom: l’ex pilota del mondiale Superbike ha esibito uno
scatto al semaforo da vecchi tempi. Un’impresa da sogno per la Indian, proprio nell’anno in cui in America ha lanciato il Challenger Challenge con il quale metteva a confronto la Challenger Dark Horse con la H-D Road Glide Special.

Le parole di Rainey


Malgrado una differenza sul giro di tredici secondi rispetto alle Superbike, la gara ha riscosso grande successo, come ha ribadito Wayne Rainey, presidente di MotoAmerica: "Onestamente, la gara di debutto del MotoAmerica King of the Baggers a Laguna Seca è andata meglio di quanto avremmo potuto immaginare. La popolarità dell’evento è stata pazzesca, quindi perché non fare di più? I nostri video del debutto dell’evento sono stati visti da milioni di persone (1,1 milioni quello con gli highlights e 570mila quello con la gara integrale, nde), sappiamo che ci sono un sacco di fans delle bagger là fuori". E così quest’anno sono previste tre gare del King of the Baggers: la prima si è corsa lo scorso fine settimana a Road Atlanta, in occasione del via del MotoAmerica. La seconda si disputerà il 13 giugno a Road America, la terza a Laguna Seca l’11 luglio.

Per la serie c’è anche uno sponsor ad hoc, Mission Foods, leader mondiale nella produzione di tortilla e wrap che offrirà un assaggio delle nuove patatine Racing Style agli spettatori in circuito. Contenuti i costi di partecipazione: l’iscrizione alla singola gara richiede 250 dollari, quella all’intero campionato 2840. Il regolamento prevede telaio e carenatura di serie, motori bicilindrici fino a 2147 cm³, una rumorosità massima di 115 decibel (misurata a 3000 giri/ minuto) e peso minimo di 288 kg. I modelli ammessi sono soltanto le Harley FL Touring e le Indian Bagger e Touring. Per bilanciarne le prestazioni, la Commissione Superbike potrà indicare una serie di correttivi, dal peso minimo agli air restrictor fino al numero massimo di giri motore, applicabili in ogni momento del campionato. Rainey guarda avanti: "Dovrebbe portare nuovi team e nuovi costruttori sia provenienti dall’aftermarket che tra i rivenditori specializzati in bagger". Harley contro Indian, un duello da anni Venti, anche nel Terzo Millennio.

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