Quella (s)volta che: è nato il Parco Ubbiali

Quella (s)volta che: è nato il Parco Ubbiali

Al nove volte iridato è stato dedicato uno spazio verde vicino al Museo Agusta

28.11.2021 ( Aggiornata il 28.11.2021 17:19 )

Prima Michele Alboreto, poi Fausto Gresini e poi fa Carlo Ubbiali. Negli ultimi mesi, alcuni dei piloti che hanno dato lustro al nostro Paese sono stati onorati dedicando loro dei luoghi simbolo. L’11 settembre al ferrarista, nonché vincitore della 24 Ore Le Mans, è stata intitolata la curva Parabolica dell’Autodromo Nazionale di Monza. Il giorno seguente il tracciato di Imola, l’Enzo e Dino Ferrari, ha dedicato al due volte iridato della classe 125, diventato in seguito manager di successo, la Variante Alta. Diversa la scelta adottata per celebrare il nove volte iridato Carlo Ubbiali, sabato 9 ottobre: gli è infatti stato intestato un parco nella frazione Cascina Costa di Samarate, cittadina del basso varesotto. Si trova nei pressi del Museo Agusta, ricco di cimeli che hanno fatto la storia delle competizioni ma anche di moto stradali in dotazione alle Forze dell’Ordine e di elicotteri.

Quella (s)volta che: tagliare il traguardo, a ogni costo

Ubbiali e la famiglia Agusta


Agusta nacque infatti per la produzione di velivoli e soltanto nel secondo dopoguerra, con la creazione della MV Agusta, dove MV sta per Meccanica Verghera (altra frazione di Samarate), fu avviata la produzione di moto. Il Reparto Corse fu istituito all’inizio degli anni Cinquanta, ma nel 1949 il non ancora ventenne Ubbiali partecipò assieme a tre compagni alla ventiquattresima edizione della Sei Giorni di Enduro. In Galles, a Llandrindod Wells, si iscrissero 237 piloti: 230 presero il via, inclusi 93 stranieri in rappresentanza di 12 Nazioni, ma soltanto 151 tagliarono il traguardo. Di questi, 93 furono insigniti con la medaglia d’oro, 26 con l’argento, 25 con il bronzo e sette conclusero senza ricevere alcun premio. Ai tempi si trattava di vere e proprie gare di Regolarità, in cui contava soltanto riuscire a completare ogni prova entro un tempo stabilito. Buona parte dei premiati con l’oro disponevano di moto dai 175 cm³ in su. Fecero eccezione un cecoslovacco con una Csepel 98 e nove piloti con una 125: cinque di questi guidarono le CZ, tre le britanniche James (marchio scomparso nel 1966) e l’altro era proprio Ubbiali in sella alla MV Agusta.

Anche se l’Italia fu soltanto terza nella classifica a squadre, preceduta dall’allora Cecoslovacchia e dalla Gran Bretagna, il successo del bergamasco scatenò l’entusiasmo della famiglia Agusta. Come ha spiegato due settimane fa Giovanni Agusta, erede della famiglia che ha svelato la targa insieme al sindaco Enrico Puricelli “Ubbiali è stato il primo a vincere con la MV e ha dato il colpo di volano al nostro Marchio, per diventare il Marchio plurivittorioso che tutti conosciamo. La famiglia (Agusta, ndr) andò a prenderlo alla stazione di Gallarate con la banda per significargli quanto fosse stata importante la sua vittoria”. Il Moto Club Internazionale MV Agusta Cascina Costa, promotore dell’onorificenza, ha voluto che una banda di diciotto elementi accompagnasse la giornata, a cui erano presenti la vedova di Ubbiali e i figli. Stringato ma efficace il pensiero della signora Mariella, con cui Carlo è stato sposato 55 anni: “Siamo molto contenti che nel 75° anno dalla fondazione della MV Agusta sia stato dedicato un parco a Carlo che era loro pilota ma anche amico”.

Una scelta più unica che rara


La scelta di intitolare uno spazio verde a un pilota è decisamente rara in Italia (un altro esempio è nei pressi del circuito di Misano, nel luogo in cui ha perso la vita Nicky Hayden), a differenza di quanto accade per esempio nel Regno Unito. Restando in ambito di leggende motociclistiche, a Ballymoney (Irlanda del Nord) c’è il Joey Dunlop Memorial Garden, visitato ogni anno da decine di migliaia di motociclisti. Non lontano è stato creato il Robert Dunlop Memorial Garden, intitolato al fratello che ha perso la vita nel 2008 nelle prove della North West 200. Al di là di una serie di lapidi con tutti i loro successi, ciò che li caratterizza è la presenza delle rispettive statue: Joey in sella alla sua Honda (una copia identica si trova all’Isola di Man), Robert in piedi con la corona d’alloro al collo e una bottiglia di champagne nella mano sinistra. L’augurio è che un giorno anche il parco Ubbiali si arricchisca della sua scultura.

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