Quella (S)volta Che: Gajser, il solista del Cross

Tim è ormai abbonato ai titoli vinti con distacchi-record. Ma Everts è lontano

21.06.2022 ( Aggiornata il 21.06.2022 17:51 )

Da un estremo all’altro nello spazio di un solo anno. L’edizione 2021 della MXGP ha rappresentato il campionato più combattuto del Terzo Millennio con tre piloti in lizza per il titolo fino all’ultimo round. Jeffrey Herlings ha completato il sorpasso su Romain Febvre con la doppietta di Mantova, guadagnando otto punti al francese che alla vigilia del GP conclusivo lo precedeva di tre lunghezze e ne aveva 15 su Tim Gajser.

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I precedenti di Cairoli


Quest’anno, invece, complice il ritiro di Antonio Cairoli e gli infortuni che hanno tenuto fermi ai box i primi due della scorsa edizione e hanno impedito a Jorge Prado di gareggiare a Maggiora, lo sloveno della Honda sembra avere vita facile. Gajser si è già aggiudicato due dei suoi tre titoli della classe regina con un vantaggio superiore ai 100 punti, ma entrambe le volte dopo otto GP (quelli corsi quest’anno) la classifica non lasciava presagire alcuna fuga. Due anni fa a condurre era Cairoli con 285 punti, sette in più di Tim, ma anche Herlings e Jeremy Seewer erano in scia: l’olandese era staccato di 22 punti nonostante la violenta caduta di Faenza, durante il settimo GP che lo costrinse a rinunciare al resto del Mondiale, e lo svizzero di 30. Gajser cambiò marcia nel finale, totalizzando un minimo di 42 punti in ciascuno degli ultimi otto GP e riuscì così a imporsi con 102 punti su Seewer e 121 sul siciliano.

Ancora più mostruoso il divario a fine campionato 2019: 202 punti sul vice campione, nuovamente Seewer, e 247 punti sul terzo, Glenn Coldenhoff. Eppure anche in quella stagione, dopo le otto tappe iniziali, il suo vantaggio era risicato: soltanto tredici punti su Cairoli che però si fece male in Gara 2 del nono round, in Lettonia. La rottura del tendine sovraspinato e di quello sottoscapolare lo costrinsero ad andare sotto i ferri. Quell’anno, prima per una frattura al piede poi per la rottura della caviglia, sempre destri, Herlings corse appena cinque GP. A proposito di grandi distacchi, è notevole anche il +151 di Herlings su Tonino nel 2018: in quel caso Jeffrey fu capace di raccogliere la bellezza di 933 punti. Una differenza non pronosticabile perché dopo i primi otto GP godeva di 48 punti su Cairoli, che in seguito sarebbe risalito a -12 con la doppietta nel GP Lombardia in assenza del numero 84 per l’infortunio alla clavicola patito in allenamento.

Il caso di Everts


Nel 2015 Febvre interruppe la serie di sei titoli consecutivi del pupillo di Claudio De Carli battendo di 143 punti il connazionale Gautier Paulin e di 168 Evgeny Bobryshev. Dopo otto gare però c’era un quartetto di piloti in un fazzoletto di punti: Maximilian Nagl comandava con 332, Cairoli ne aveva 313, Clement Desalle 291 e Febvre 282. Ma poi i tre rivali patirono pesanti infortuni che li costrinsero ai box per un minimo di cinque GP a testa, fino ai nove del portacolori Suzuki, fermato prima dal ginocchio e poi dalla spalla. Il campionato precedente era stato dominato da Cairoli, bravo a chiudere con 119 punti in più rispetto a Jeremy Van Horebeek dopo averne avuti 35 sul rivale e ancora meno, 28, su Desalle dopo otto gare. Nel 2011 Tony fu campione, precedendo di 124 punti Steven Frossard e di 135 Desalle, ma dopo otto gare il trio era racchiuso tra quota 300, del pilota Yamaha, e 322 dell’alfiere KTM.

Un caso a parte è rappresentato dal decimo e ultimo titolo di Stefan Everts, nel 2006 in MX1. Su un massimo disponibile di 750 punti, il belga ne totalizzò addirittura 739: fece l’en plein in 12 GP su 15 mancando le doppiette a Zolder (GP Fiandre) per un 2° posto in Gara 1, a Bellpuig (Spagna) per un 3° in Gara 1 e a Desert Martin (GP Irlanda del Nord) per la piazza d’onore in Gara 2. Kevin Strijbos, primo degli umani, raccolse 529 punti, finendo a 210 lunghezze, malgrado una media di 35,3 punti a GP. Quell’anno già dopo otto round il destino del campionato pareva segnato: Everts 392 punti, Strijbos 293 e Tanel Leok 278. Giova però rimarcare che Joshua Coppins, che nel 2005 aveva chiuso a -69 da Sua Maestà, saltò la prima metà del Mondiale per l’infortunio alla spalla.

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